“Trattenere le lacrime…”: Addio Vialli, il commovente ricordo del giornalista

Tra i tanti omaggi commoventi per ricrodare Gianluca Vialli bisogna inserire sicuramente quello di un giornalista.

Il mondo del calcio, e non solo, è stato sconvolto dall’annuncio della morte di Gianluca Vialli. L’ex calciatore di Cremonese, Sampdoria e Juventus, infatti, dopo una lotta contro un tumore al pancreas durata cinque anni, è deceduto all’età di 58 anni.

Vialli all'Europeo
Il ricordo commovente di un giornalista per Gianluca Vialli (LaPresse) serieanews.com

Una volta che è stata ufficializzata la notizia del suo decesso, per Gianluca Vialli si sono susseguiti tanti attestati di stima. La sua scomparsa è di fatto una grandissima perdita per tutto il mondo dello sport italiano e non, vista la sua esperienza da giocatore-allenatore al Chelsea. 

Gianluca Vialli, così come mostrato nel corso dell’avventura dell’Europeo vinto dall’Italia del suo amico-fratello Roberto Mancini, dove lui è era il capo spedizione, incarnava le caratteristiche che ogni calciatore dovrebbe avere nel proprio ‘bagaglio personale’: dedizione al lavoro, umiltà e rispetto degli avversari. Tra i ricordi più commoventi  sull’ex giocatore bisogna inserire sicuramente quello di Stefano Benzi.

Vialli con Mancini
Stefano Benzi ricorda Gianluca Vialli con delle dichiarazioni molto commoventi (LaPresse) serieanews.com

Addio a Gianluca Vialli, il commovente ricordo di Stefano Benzi: “E’ davvero difficile trattenere le lacrime”

Il giornalista, infatti ha parlato così di Vialli ai microfoni ufficiali di ‘ Calciomercato.it in onda su TvPlay’: “E’ davvero difficile trattenere le lacrime. Mi aspettavo questa notizia da un po’ di tempo. Non si possono quantificare tutte le qualità di questa persona. Lui avrebbe potuto fare il miliardario, visto che era figlio di grandissimi imprenditori, ma scelse di dare dei calci ad un pallone. Era scaltro, raffinato, fuori dal comune. Era uno che avrebbe fatto bene qualsiasi cosa”.

Stefano Benzi ha poi concluso il suo intervento: “La malattia? Non ha mai fatto la vittima, ha sempre detto che era una compagna di viaggio. Il suo rapporto con la Sampdoria? Doveva diventare il presidente di questa squadra, purtroppo non ci è riuscito. Un po’ per le sue condizioni fisiche per le condizioni della stessa società doriana. L’abbraccio con Mancini agli Europei è davvero indimenticabile. Questi due erano qualcosa di fuori dal comune”.