Milan, l’ora più buia: ora cosa farà mister Pioli?

Il Milan sprofonda 5-2 a San Siro contro il Sassuolo: un risultato così duro che non può essere seguito dal silenzio. Bisogna necessariamente svoltare.

Arriva sempre il giorno della verità o meglio del punto di non ritorno. Per il Milan è giunto questa domenica a San Siro, in occasione della sfida di Serie A contro il Sassuolo. La squadra rivale ha frenato i padroni di casa con un rocambolesco 5-2, che non lascia più alibi a disposizione di mister Pioli e del suo gruppo.

Pioli incredulo
Milan-Sassuolo 2-5, che sconfitta: che accadrà con Pioli? (LaPresse)
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Cosa sta succedendo? Innanzitutto, c’è un risvolto pratico e riguarda la classifica. I numeri indicavano i rossoneri, che ricordiamo essere gli attuali campioni d’Italia in carica, come i principali avversari del Napoli capolista, considerata la posizione di secondi. Anche questo è pericolosamente cambiato, rendendo vani gli sforzi della prima parte di stagione.

Inter e Atalanta sorpassano il Milan, che resta a 38 punti mentre le prime due ne contano 40 e 38. Tuttavia, bisogna ancora capire cosa faranno Lazio e Roma. Altrimenti dal quarto posto i rossoneri potrebbero scivolare ancora più in basso.

Milan-Sassuolo, Pobega con le mani al volto
Milan-Sassuolo 2-5, ora è crisi davvero (LaPresse)
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Milan, ma che succede? Ora la crisi è troppo evidente

Risolte le questioni matematiche, che ben rendono l’idea del caos regnante. Dal punto di vista dei risultati, cosa li sta spingendo ad essere così negativi? L’ultima vittoria risale a quella di misura contro la Salernitana, primo match del 2023. Poi, pareggio con Roma e Lecce, sconfitta contro il Torino e le tre consecutive pesantissime. Ovvero il 3-0 dell’Inter in Supercoppa, il 4-0 in favore della Lazio e oggi il 5-2 per il Sassuolo. Il Milan si sta mostrando fragile e involuto. Si aggrappa a Olivier Giroud, che cerca di mantenere solido l’attacco ma per il resto è piuttosto confuso l’assetto.

Fischi assordanti a San Siro. Nessuno si salva per i tifosi, ma è chiaro che l’attenzione maggiore sarà rivolta a mister Pioli. Non mancheranno confronti e momenti di riflessione fra l’allenatore e la dirigenza per capire come sterzare. Leao è rimasto in panchina, perché secondo il tecnico va usato in modo misurato in quanto stanco. De Keteleare è lontano orizzonti di luce da ciò che ci si aspettava potesse rappresentare il suo apporto alla causa rossonera. L’assenza di Bennacer poi ha pesato come un macigno sulla crisi del Milan.

Il periodo no dei rossoneri

L’organico, guardando in faccia alla realtà, avrebbe a prescindere bisogno di essere puntellato. Durante la scorsa stagione si è parlato di impresa da parte di mister Pioli proprio perché è stato l’ideatore di un meccanismo perfetto pur non potendo contare sulla migliore rosa a livello tecnico e individualistico del campionato. Evidentemente non è stata la scelta più saggia riposare sugli allori della vittoria ormai passata. Bisognava fare uno step in avanti, che non è stato compiuto.

D’altronde la società non farà spese folli per mantenere in regola il bilancio e perciò affari come quello che avrebbe potuto portare a Nicolò Zaniolo svaniscono per le condizioni che vengono poste. A livello di campo, l’assenza di Mike Maignan, efficientissimo portiere, ha cominciato a stappare il tappo dei problemi difensivi rossoneri. Troppe occasioni concesse agli avversari: sono già 29 le reti subite, più di una a partita. Regna lo smarrimento e la manovra non è più fluida. Ci si aggrappa alla soluzione personale in attacco, ma anche queste risorse cominciano a essere in debito. Come uscire dal tunnel? Stefano Pioli in un modo o nell’altro: da lui si partirà.