Perinetti: “Dybala campione del Mondo grazie alla sua ferrea volontà”

La vittoria del Mondiale è stato un momento magico anche per Dybala e così ha parlato, proprio di lui, Giorgio Perinetti a SerieANews.com.

L’Argentina è salita sul tetto del mondo vincendo il Mondiale in Qatar. Un momento tanto atteso, quanto sognato e desiderato anche da Paulo Dybala. Colui a cui è stato affidato uno dei rigori decisivi nella finalissima contro la Francia. Del suo passato al Palermo e della carriera che l’ha portato a diventare campione del mondo ha parlato a SerieANews.com Giorgio Perinetti.

Dybala tocca la coppa del mondo Argentina
Paulo Dybala immortalato con la Coppa del Mondo vinta con l’Argentina (LaPresse) SerieANews.com

Giorgio Perinetti, attuale direttore sportivo del Brescia, che ai tempi del Palermo ha conosciuto direttamente Paulo Dybala, ha parlato oggi ai nostri microfoni proprio di quel ragazzo dal viso tenero. Ma dal carattere deciso e combattivo.

L’animo gentile dell’argentino l’ha portato a vivere momenti calcistici decisivi nel corso della sua carriera. Quella stessa carriera che adesso ha probabilmente raggiunto il suo apice. Vincere una Coppa del Mondo con l’Argentina è stata per lui, e per i suoi compagni, un’esperienza unica. Indimenticabile.

Dybala, Paredes e De Paul felici Argentina
Dybala, Paredes e De Paul gioiscono insieme per la vittoria del Mondiale con l’Argentina (LaPresse) SerieANews.com

Così Giorgio Perinetti sulla vittoria del Mondiale da parte di Paulo Dybala ai microfoni di SerieANews.com

Così, quindi, l’ex direttore tecnico del Palermo, Giorgio Perinetti, ha parlato ai microfoni di SerieANews.com: “Paulo Dybala è un ragazzo dalla faccia tenera ma dalla grande motivazione e determinazione. Al suo arrivo a Palermo mostrò subito queste caratteristiche e il suo inserimento fu immediatamente incisivo. Fino all’esplosione in Serie A, dove si meritò l’interessamento della Juventus“.

Ha continuato affermando: “L’ormai ex ragazzo, pur mantenendo i suoi modi gentili, ha maturato una decisa identità e un enorme desiderio di affermazione. Partecipare e vincere il Mondiale è stato sempre per lui non un sogno, ma un obiettivo”.

E infine: “Realizzare quell’obiettivo, pur essendo considerato un’alternativa all’intoccabile mostro sacro Messi, è sinonimo della sua ferrea volontà. L’immagine del sorriso felice baciando la Coppa è rivelatrice che dietro il campione c’è il ragazzo semplice che sognava di salire sul tetto del mondo. Come ogni bambino di Cordoba”.