“Finale a rischio”: Champions, la crisi Russia-Ucraina spaventa anche l’Uefa

La crisi tra Russia e Ucraina fa parlare di sé anche nel mondo del calcio: a rischio la finale di Champions League a San Pietroburgo

La crisi tra Russia e Ucraina sta tenendo il mondo intero con il fiato sospeso. La conferenza stampa, svolta da Vladimir Putin nel corso di questa notte, ha reso ufficiali le tensioni e ha avuto ripercussione in tutti i diversi ambiti, a partire da quello economico con le borse in sofferenza. Di rimando, ha inciso anche nel mondo del calcio.

Ceferin con l'espressione preoccupata UEFA
Aleksander Ceferin (LaPresse)

Per questa stagione, infatti, la finale di Champions League è stata prevista il 28 maggio a San Pietroburgo alla Gazprom Arena. Dopo aver spostato la sede della finale dello scorso anno, giocata tra Chelsea e Manchester City da Istanbul a Oporto a causa del Covid-19, con ogni probabilità l’UEFA opterà anche stavolta per una città differente dalla prima presa in considerazione.

Stando allo stato attuale delle cose, giocare una finale di Champions a San Pietroburgo appare fortemente difficile. L’UEFA starebbe così prevedendo la scelta di un stadio diverso, facendo riferimento a quanto già deciso con la finale degli Euro2020.

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Pallone ufficiale Champions League
Pallone ufficiale Champions League (LaPresse)

Finale Champions League, spunta l’ipotesi di Wembley: l’UEFA ora è chiamato a decidere

L’organo dell’UEFA, con il suo presidente Aleksander Ceferin, è posto davanti ad un bivio di non poco conto. Secondo il ‘Daily Mail’, infatti: “La finale di Champions League è a rischio“. La scelta di San Pietroburgo, come città chiamata a ospitare la gara più importante della competizione, non sarebbe più una decisione sicura, vista la crisi tra Ucraina e Russia.

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Per correre ai ripari, quindi, l’UEFA starebbe seriamente prendendo in considerazione di scegliere come nuovo stadio per la finale di Champions 2021/2022 quello di Wembley. Lo stesso complesso sportivo che ha visto la Nazionale Italiana vincere gli Euro 2020 lo scorso 11 luglio. In tal modo San Pietroburgo rischierebbe di perdere oltre 60 milioni di sterline.