Napoli, Sarri svela tutto: dalle lacrime in albergo alla chiamata di gennaio

Sarri è stato intervistato da Sportitalia dove ha parlato anche della chiamata di De Laurentiis che ha ricevuto lo scorso gennaio.

Il Napoli di Sarri ha entusiasmato anche gli avversari. Si conoscevano benissimo gli undici titolari di quella squadra che ha espresso un grandissimo gioco che sarà ricordato per tanti anni ancora. Quel Napoli sfiorò lo Scudetto nel 2017/18 dove arrivò al secondo posto con ben 91 punti realizzati a -4 dalla Juventus campione.

Dopo la conclusione di quel campionato, Sarri andò al Chelsea, dove vinse l’Europa League, e l’anno successivo firmò con la Juventus, scatendando la rabbia dei tifosi napoletani. L’avventura in bianconero è terminata con la vittoria dello Scudetto, ma anche con l’esonero. Sarri in queste settimane è diventato il tecnico della Lazio. L’allenatore toscano è stato intervistato ieri sera da ‘Sportitalia’ dove ha parlato anche del Napoli:

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De Laurentiis con mascherina
De Laurentiis( Getty Images)

Sarri ritorna sullo Scudetto perso con il Napoli nel 2018

“Se De Laurentiis mi ha chiamato a gennaio per tornare sulla panchina del Napoli? Ha chiesto solo se ci fosse la mia disponibilità, non è stata una vera e propria trattativa. Perché non sono ritornato sulla panchina azzurra? Non ero certo di poter essere utile in corsa. Non c’erano tante condizioni. Tutte le società che mi hanno chiamato durante la stagione hanno avuto la stessa risposta: che ero disponibile solo per luglio”.

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Il tecnico toscano si è poi soffermato sullo Scudetto sfiorato nel 2018: “Se resto dell’idea di aver perso lo Scudetto in albergo? Sì, tutti quelli fanno sport sanno a cosa mi riferivo. C’è stata qualche presa in giro, ma la realtà che la squadra aveva intravisto una possibilità di vincere. Chi ha vissuto quella notte sa cosa intendo: mentre tornavo in stanza ho visto alcuni calciatori piangere per le scale. Era tutto come se fosse finito un sogno dopo quegli episodi discutibili”.

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Sarri ha anche parlato della scelta di cambiare ruolo a Mertens: “Dove mi sono più divertito tra Napoli, Chelsea e Juventus? Al Napoli. Mertens centravanti? E’ stata una botta di culo. Contro l’Atalanta eravamo rimasti in dieci, c’erano spazi per ripartire. Tolsi Higuain e misi a Dries che fece una grande prestazione. L’anno successivo con la cessione di Higuain e l’infortunio di Milik tornammo a schierare Mertens punta centrale”.

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L’allenatore della Lazio ha poi concluso il suo intervento sul Napoli: “Insigne? Da anni è il miglior calciatore italiano. Se sbaglia cinque minuti se ne parla tantissimo, mentre se un altro giocatore avesse fatto quel gol se ne sarebbe parlato al tg per un mese di fila. Se Spalletti mi ha chiesto qualche consiglio? Non l’ho sentito negli ultimi mesi, ma ha la giusta esperienza per allenare qualisiasi squadra. In bocca al lupo, a Napoli non è facile. De Laurentiis? Non è un patron semplice, ma porta i risultati”: