“Avevo paura di addormentarmi e…”: Cavani, la toccante confessione

Edison Cavani si racconta in una lunga intervista e rivela un particolare molto toccante della sua carriera e della sua vita. Queste le sue parole.

Lo scorso 29 agosto Edison Cavani si è trasferito dal Manchester United al Valencia, iniziando una nuova avventura. La sua lunga carriera è stata sicuramente fatta di alti e bassi. E proprio a proposito dei momenti più difficili, direttamente da parte del calciatore, è arrivata una rivelazione molto intima e toccante.

Cavani ringrazia i tifosi
Cavani ringrazia i propri tifosi per l’affetto ricevuto (LaPresse) SerieANews.com

Edison Cavani ha trascorso fin qui una lunga carriera nel mondo del calcio, diventando protagonista delle diverse squadre di cui ha indossato la maglia. La sua carriera, però, come spesso succede, è stata riempita da luci così come da ombre.

In una lunga intervista si è perciò raccontato e il suo pensiero è andato su un episodio in particolare che l’ha segnato nel profondo. Tanto da non permettergli neppure di dormire la notte. Da qui è partita quindi la toccante confessione dell’attaccante.

Cavani ringrazia i tifosi del Valencia
Cavani ringrazia i tifosi del Valencia che l’hanno supportato (ANSA Foto) SerieANews.com

Cavani si racconta: l’episodio che ha segnato il campione uruguaiano e la paura che ne è scaturita

Intervistato ai microfoni di ‘Relevo’, Edison Cavani ha rivelato: “Considerando l’importanza dell’aspetto mentale ed emotivo nel calcio, colpisce che ci sia ancora un pregiudizio nell’andare dallo psicologo. La prima volta che ci sono andato è stato dopo la rimonta subita contro il Barcellona. Mi ha colpito molto, in 5 minuti è cambiato tutto ed è stato un duro colpo”. 

“Non sono riuscito a controllarmi – ha spiegato l’attaccante. Anche se è ‘solo’ calcio, sentivo ansia, sudori freddi e vertigini. Avevo paura di addormentarmi e mi chiedevo se ci fosse un problema nella mia testa. Sono andato dal medico del PSG e mi ha detto che questo succede a molte persone, in ogni settore. Ho capito che non ero un supereroe”.Â