Tra Argentina, Spagna e non solo: il campione si ritira, è ufficiale

Maxi Rodriguez, argentino ex Espanyol, Atletico Madrid e Liverpool, ha annunciato attraverso i social il suo addio al calcio giocato.

Quel momento arriva sempre, anche se non vuoi, anche se lo eviti. Giunge il momento in cui ti svegli e ti rendi conto di aver dato tutto, di dover andare e fare posto. Nostalgia e tristezza si uniscono al sentimento di soddisfazione per la carriera realizzata. Maxi Rodriguez ha calcato i campi da calcio fino a 40 anni, indossando per ultimo la maglia del suo cuore, quella del Newell’s Old Boys. Oggi però ha deciso di dire addio, sul finire della stagione calcistica in Argentina.

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Maradona abbraccia Maxi Rodriguez
Maxi Rodriguez e Maradona (Getty Images)

Dall’Argentina all’Europa: Maxi Rodriguez dice addio al calcio giocato

La fiera della Nazionale argentina l’ha comunicato a tutti i tifosi attraverso un emotivo messaggio su Instagram: “È arrivato il momento che mai avrei pensato arrivasse o come calciatore non vogliamo mai che arrivi: il momento di chiudere la mia carriera da professionista. È una decisione difficile da prendere ma allo stesso tempo sono molto tranquillo. Sono stati molti anni di carriera, durante i quali ho sempre dato il massimo e mi sono svuotato del tutto. Non ho più niente da dare“.

Con la voce rotta dal pianto, Maxi Rodriguez ha ripercorso con un video i momenti più emozionanti della sua carriera, chiudendo così una straordinaria e riuscita carriera: “Mi vengono in mente molte cose, soprattutto di quanto ho iniziato nei pulcini e mio nonno mi accompagnava e anche mia madre, quando non lavorava, veniva. La nonna, invece, mi aspettava in casa con la cena pronta. Sono stati i miei pilastri più importanti. Poi sono arrivato in Primera Division realizzando il mio sogno, giocare con la maglia del Newell’s Old Boys. In quel momento è cominciata la mia carriera, qualcosa di diverso. Con mia moglie abbiamo dato inizio all’avventura, lei infatti fin dal primo momento mi ha accompagnato in Europa. Nei momenti di difficoltà, lei mi ha appoggiato affinché non mi arrendessi mai. Voglio ringraziare tutte le squadre in cui sono stato: all’Espanyol, all’Atlético Madrid, al Liverpool e al Peñarol, e alla Nazionale argentina e al Newell’s, le due maglie che amo follemente. Che le mie figlie mi abbiano visto con queste due uniformi, giocare un Mondiale, che mi abbiano visto campione col NOB è stato un sogno. Grazie a tutti gli allenatori e ai compagni, che sono stati tanti. Vorrei che mi ricordassero come un grande compagno di squadra e una grande persona. Credo che sia il segno più importante che abbia lasciato”.