Spagna bellissima, ma la Ginga del Brasile è illegale. Quei recuperi ci faranno impazzire

Salutiamo la prima giornata della fase a gironi, capace di regalarci subito pezzi di storia. Come succede solo ai Mondiali

Archiviamo la prima giornata della fase a gironi dei Mondiali 2022 con la bellezza del gol di Richarlison negli occhi. L’attaccante del Tottenham in Nazionale diventa inarrestabile (19 gol in 39 partite) e la sua sforbiciata è, semplicemente, il tipo di rete che chi ama il calcio ha sognato di realizzare almeno un paio di volte al giorno per tutta l’infanzia. Il Brasile restituisce quel tipo di gioia, quella irrazionale dei bambini che impazziscono mentre cercano di addomesticare una palla. Il colpo di Richarlison è un omaggio alla Ginga di Pelé, il calcio ballato al ritmo della capoeira.

Germania, Richarlison, Luis Enrique e i recuperi dei Mondiali
Germania, Richarlison, Luis Enrique e i recuperi dei Mondiali (LaPresse) SerieANews.com

Contro una Serbia ottima nel primo tempo, nella ripresa i verdeoro hanno messo in chiaro che il loro bagaglio tecnico è semplicemente insostenibile per (quasi) tutti i loro avversari. Che fossero i favoriti lo sapevamo già e ora, considerando il livello dell’avversario, non ci sono più dubbi. I crolli di Argentina e Germania non erano, invece, preventivabili, e lasciano (per ora) il titolo di anti-Brasile alla Francia (la maledizione dei campioni non l’ha toccata nemmeno di striscio), all’Inghilterra e alla Spagna. Nessuna Nazionale gioca con la perfezione che è stato capace di raggiungere Luis Enrique. E non da oggi.

La Roja sembra un club che perfeziona i suoi movimenti ogni settimana, e la freschezza dei suoi giovani (avete visto l’esterno con cui si è presentato al mondo Gavi?) la rende una squadra bellissima e con uno straordinario futuro davanti (soprattutto se Lucho deciderà di rinnovare). Il Portogallo vanta un’enorme dose di talento ma l’esordio contro il Ghana non è stato convincente, record di Ronaldo a parte. CR7 è andato a segno in cinque Mondiali di fila, e non c’era mai riuscito nessuno. È un pezzo di storia di questo sport.

L’eterno rivale (ora, a quanto pare, anche amico) Messi vive un momento opposto. L’Allah-Allah-Allah del telecronista saudita è un ricordo indelebile di questo torneo insieme al ‘tiraggiro’ di Al-Dawsari, che ci ha ricordato perché il Mondiale è così speciale. L’Arabia Saudita, con quella vittoria, ha già vinto il suo piccolo torneo, così come il Giappone. I nati negli anni ‘80 non potevano far altro che gioire insieme ai nipponici davanti alla loro incredibile rimonta, tornando con la mente ai pomeriggi trascorsi insieme ad Holly e Benji. Chi c’era, sa.

La Germania si giocherà subito la vita proprio contro la Spagna, ma il gesto di disobbedienza civile andato in scena prima dell’esordio è un’altra immagine consegnata alla storia, oltre ad essere un messaggio durissimo verso la FIFA. Un conto è far politica, altro è rivendicare diritti universali. Complimenti alla Mannschaft.

Siamo davvero pronti ai super-recuperi in Serie A?

Al netto dei quattro scialbi 0-0, record per una prima giornata (Danimarca-Tunisia, Messico-Polonia, Marocco-Croazia, Uruguay-Corea del Sud), il Mondiale ci ha subito divertito ed emozionato. Inevitabile immaginare la bella Italia ammirata fino a Wembley come se la sarebbe cavata (soprattutto quando in campo c’erano gli Svizzeri), ma strepitare è inutile. Il pass lo abbiamo perso sbagliando cinque partite, non una (Bulgaria, Svizzera, Svizzera, Irlanda, Macedonia) e dobbiamo prendercela solo con noi stessi. Ciò che sta accadendo in Qatar, più che altro, deve farci riflettere in ottica campionato.

La FIFA si è chiaramente posizionata a favore del tempo effettivo, una battaglia che rivoluzionerà il gioco e che rischia di causare polemiche enormi a partire da gennaio. Applicare i recuperi monstre ai quali stiamo assistendo non sarà indolore in Serie A. Immaginate un gol segnato da una big, in uno scontro diretto, al minuto 102… Chissà cosa c’aspetta. Per ora, godiamoci il Mondiale, tristemente da lontano. Ancora.