“Uno arrestato, uno morto”: le confessioni di Aguero tra Barcellona e passato

Sergio Aguero racconta il suo passato. L’attaccante argentino ha rilasciato un’intervista ai microfoni di ‘El Paìs’, con rivelazioni molto particolari.

Il calcio salva la vita, letteralmente. Un must che troppo spesso viene dimenticato, ma che invece rappresenta la base di ogni sport. Dare la possibilità a tanti bambini, ragazzini, giovani, di misurarsi con le proprie abilità fisiche, e magari portarle all’interno di una disciplina sportiva ben precisa. Il calcio, da sempre, rappresenta lo sport più amato nel mondo.

Tanti di quelli che sono approdati tra i professionisti hanno intrapreso percorsi importanti, cominciati da punti di partenza molto difficili. Soprattutto nei luoghi più remoti del pianeta, dall’Africa al Sud America, il calcio rappresenta una salvezza per tanti ragazzini che sognano di raggiungere l’Europa e coronare il proprio sogno.

C’è chi, però, non trova nemmeno la possibilità di arrivare allo sport per venire fuori da situazioni difficili. Una grande testimonianza, in tale senso, l’ha dato Sergio Aguero nel corso di un’intervista rilasciata in queste ore.

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Sergio Aguero durante il riscaldamento
Sergio Aguero (Getty Images)

Aguero e la sua infanzia, la rivelazione sofferta

L’attaccante argentino è approdato quest’anno al Barcellona, nella speranza di poter dare un nuovo slancio alla sua carriera. Inizialmente la speranza era quella di poterlo fare con Messi, anche se poi la Pulce ha deciso di lasciare la Catalogna per approdare a Parigi. “È stato un momento di shock. Stava molto male. Quando l’ho saputo non potevo crederci”, ha poi commentato Aguero proprio sull’addio di Messi al Barcellona.

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Aguero è rimasto, ovviamente, e si è raccontato ai microfoni di ‘El Paìs’, soffermandosi proprio sul suo passato e rivelando un aspetto molto difficile che riguarda quelli che sono stati i diversi dei suoi vecchi amici. “Avevo 16 anni. Quando ho chiesto dei ragazzi con cui uscivo, uno era morto, l’altro prigioniero, un altro era ricercato dalla polizia”, le parole di Aguero, che raccontato la sofferenza di un ragazzo nato a Buenos Aires.

“Ragazzi di 15 anni. Mi tengo ancora in contatto con alcuni miei amici. Continuiamo a parlare, più di 20 anni dopo”, ha poi chiosato El Kun. Un racconto drammatico, che ovviamente rivela anche quello che era il contesto particolare dal quale è partita la sua carriera.