“Danni irreparabili”: Mondiali 2022 in Qatar, le dolorose testimonianze

Quando mancano ormai pochi mesi all’inizio dei Mondiali del 2022 in Qatar, arrivano alcune testimonianze che parlano di gravi danni.

I Mondiali in Qatar inizieranno ormai tra pochi mesi. Con le ultime partecipanti ancora da decidersi, ma con i gironi già sorteggiati, il mondo si appresta a vivere con entusiasmo, come ogni quattro anni, la massima rassegna calcistica.

Sorteggio dei Mondiali
Cerimonia del sorteggio del Mondiale (LaPresse)

O almeno è ciò che farà la parte del mondo che è riuscita a qualificarsi. Perché se per l’Italia la mancata qualificazione ai Mondiali è un dramma sportivo, per altri paesi che non sono riusciti a strappare il pass, il non andare in Qatar si potrebbe tradurre in un problema economico, con anche gravi ripercussioni sulle economie locali.

Parliamo di quei paesi che, seppur con grande tradizione calcistica, non sono riusciti a qualificarsi e che, nel mese dei mondiali, avrebbero sfruttato la cosa per generare un giro d’affari interno non indifferente.

Salah fallisce il rigore che impedisce all'Egitto di andare ai Mondiali
Salah e il rigore fallito che costa all’Egitto i Mondiali (LaPresse)

Mondiali, per le non qualificate ripercussioni economiche non da poco.

Un interessante reportage di Al-Jazeera inquadra l’impietosa situazione. Per paesi con una grande cultura calcistica, ma che non sono riusciti a centrare l’obiettivo di qualificarsi ai Mondiali, il mancato accesso in Qatar porta a problemi economici per diversi settori produttivi e commerciali.

Intervistando diversi lavoratori e commercianti da paesi come Nigeria, Egitto e Colombia, Al-Jazeera ha ricostruito il danno economico che la mancata partecipazione ai Mondiali potrebbe generare. Settori come quello della ristorazione, dei bar, del piccolo commercio hanno nelle occasioni che portano le persone ad unirsi, come appunto i Mondiali, uno dei loro migliori momenti per incassare. La mancata partecipazione ai in Qatar porta la gente a non riunirsi più in piazza, nei locali, nei ristoranti per guardare le partite. Quindi, di conseguenza, porta anche a meno consumi e, a cascata, a meno introiti fiscali per i governi.

L’annuncio di Jaime Alberto Cabal, presidente della Federazione nazionale dei commercianti della Colombia, non lasciava dubbi. L’uscita del proprio paese dal Mondiale è una batosta economica.