L’incredibile storia di Leonardo Díaz, il portiere della riserva del River Plate

In occasione dell’ultimo Boca Juniors-River Plate il protagonista indiscusso è stato il portiere Leo Díaz. La sua storia ha fatto il giro del mondo. 
Cosa può esserci di più esaltante e adrenalinico di un Súperclasico tra Boca Juniors e River Plate? Senza dubbio è l’evento più atteso, in ogni stagione calcistica, almeno in Sudamerica. Le necessità della pandemia hanno stravolto il campionato argentino tramutandolo nella Copa de la Liga Profesional. Si tratta di quattro gironi nella prima fase, composti da sei squadre ciascuno che si sfidano in andata e ritorno. Poi altre due fasi finali ancora a gironi con dodici squadre totali per determinare la qualificazione alla Copa Libertadores e alla Copa Sudamericana. Sembra più una coppa che un campionato e arrivare agli spareggi sa ogni volta di finale. Sicuramente l’avrà pensato il giocatore simbolo dell’ultima stracittadina tra Boca e River, il portiere Leonardo Díaz.
La squadra di Gallardo, a pochi giorni dalla gara, ha dovuto fare i conti con un focolaio di coronavirus, che attanaglia l’intero paese nel pieno della seconda ondata della pandemia. 15 giocatori fuori e nei successivi giorni se ne sono aggiunti altri 5 al punto tale che, nelle ultime ore, la società ha dovuto annunciare che non può raggiungere il numero minimo di 11 calciatori per giocare in Copa Libertadores, e ha chiesto un’eccezione alle regole vigenti per inserire altri due calciatori dalle giovanili.

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River Plate e l’incredibile chance per Leo Díaz

Leo Alan Diaz in Boca-River
Leo Alan Díaz, River Plate (Getty Images)
Tuttavia, la formazione di Napoleón non si è tirata indietro. Gallardo vuole comunque riunire i suoi e scendere in campo, senza scuse. Sembrava poter essere decisamente più impari di com’è andata: il Boca a disposizione, in casa, ha tutti. Inoltre, il River ha dovuto affidarsi un po’ alla sorte e un po’ alle necessità, convocando come portiere del match Leo Díaz, di 21 anni, impiegato come secondo nella riserva della squadra e senza nemmeno un contratto da professionista. Un signor nessuno, che in realtà sgobba nelle formazioni inferiori da quando aveva 7 anni e non attende altro che la sua opportunità. Il talento non gli manca e ha potuto dimostrarlo.
17 volte convocato e 17 panchine nelle inferiori, solo cinque presenze all’attivo nella Coppa Libertadores U20 eppure Gallardo deve dargli fiducia e sperare che l’inesperienza non prenda il sopravvento sulle sue capacità. Díaz è così inesperto che, quando scopre di dover giocare titolare, va anche dal barbiere ad aggiustare i capelli. L’evento è troppo importante.
Com’è andata? Il Boca Juniors pareggia 1-1 nei 90’ contro il River Plate, gli Azul y Oro vincono poi ai rigori 4-2. Il River è stato eroico, ma Díaz di più e corona la sua prestazione da veterano parando anche un rigore nella lotteria più difficile di tutte.
Il River cala il capo ma con orgoglio e gli occhi sono tutti per Díaz, nessuno ha tempo di pensare al Boca: era troppo facile vincere, eppure quasi non ci è riuscito. Anche Carlitos Tevez invece di godersi il successo, si è soffermato sul portiere rivale: “Quello che ha fatto, la personalità e la sicurezza che ha dimostrato, è tutto incredibile. C’è solo da togliersi il cappello per questo portierino”.
A volte è nelle assurde difficoltà che nascono straordinarie opportunità.