VIDEO | A casa del Boca Juniors: da La Bombonera tutta la storia del club

“In casa delle grandi” è giunto al suo ultimo appuntamento: il Boca Juniors è l’ultima tappa del viaggio di Serieanews.com in giro per i cinque stadi più importanti d’Argentina.

Non si è mai pronti per chiudere la valigia e tornare a casa, dopo un viaggio meraviglioso. Si lascia sempre un po’ di sé nei luoghi in cui si è stati, ma si ritorna a casa arricchiti di paesaggi, luoghi ed esperienze che cambiano la percezione di ciò che ci circonda. Mi è accaduto con il percorso meraviglioso insieme a SerieANews.com alla scoperta di cinque stadi, nei quali è stata scritta la storia del fútbol locale e internazionale. Luoghi di grande fascino, che trasudano appartenenza, passione e un modo profondamente passionale di vivere lo sport più popolare al mondo, il calcio.

Sabrina Uccello a La Bombonera
La Bombonera, Boca Juniors

Rientrare a casa diventa una prospettiva ancora più dura se l’ultima tappa è al Boca Juniors, la squadra che conta più tifosi in assoluto in Argentina e probabilmente tra le più amate nell’universo sportivo. La sintesi del barrio che va alla ribalta e i cui simboli diventano motivo di vanto, talento e vittoria.

Se Buenos Aires potesse sintetizzarsi in un quartiere, probabilmente sarebbe La Boca. Di origine italiana, è attraversato da case colorate e tutt’intorno da immagini, murales dei giocatori simbolo della squadra Xeneize, di cui uno su tutti: Diego Armando Maradona. Gli idoli non sono mancati, e infatti c’è spazio a sufficienza per risaltare anche quattro figure su tutte, ovvero Riquelme, Palermo, Bianchi e Tevez, ma D10S è l’aspirazione massima che si realizza: il giocatore più importante al mondo ha vestito i colori Azul y Oro e ne è stato grande tifoso.

Boca Juniors e la magia del suo barrio

Appena l’auto entra nel quartiere, si rende evidente il contrasto con l’universo del River Plate: entrambi i club hanno influenzato profondamente con le loro vittorie gli annali del calcio argentino ma, pur avendo entrambe DNA italiano, il profilo è decisamente diverso. Pur essendo anche quella dei Millonarios una realtà sociale e popolare, il Boca Juniors è strutturato in modo che ciò sia più evidente. Basti pensare che La Bombonera sorge imponente e protagonista in una delle strade più trafficate e umili del barrio. Ne è il simbolo e il punto di riferimento.

Murales Maradona all'esterno de La Bombonera
Esterno La Bombonera, Boca Juniors

Anzi, si direbbe che è un luogo di culto e infatti quando ci arriviamo, c’è una fila di turisti da diverse nazioni pronte ad entrare all’interno del tempio del Boca. Entri e di fronte si spalanca uno squarcio di italianità: un quadro che ricopre un’intera parete. Raffigura una nave che entra nel porto, battendo bandiera svedese, e dei portuali a lavoro. Rappresenta il giorno della fondazione del club e la decisione di vestire i colori oro e blu. Era il 1905.

Subito dopo, si attraversa un tunnel di coppe, trofei e statue. Tutti i personaggi, in ordine cronologico, che hanno contribuito a rendere grande il Boca sono raffigurati a grandezza naturale, fino ad arrivare a un cuore gigante, degli stessi colori sociali del club. Cosa rappresenta? Ricorda che La Bombonera non trema, ma batte.

La Bombonera e la teoria del calcio

È difficile entrare all’interno dello stadio del Boca Juniors e non soffermarsi a sognare o ripensare alle imprese che sono state compiute su quel manto verde. D’altronde, gli Xeneizes sono l’unica formazione locale a non essere mai retrocessa dal 1913, vantando 50 trofei nazionali e 18 coppe internazionali. Basti pensare che a La Bombonera è stata inventata “la bicicletta”, il dribbling fulminante la cui paternità appartiene a Pedro Calomino. Ma, più di ogni altra cosa, sul campo de La Boca è stata sviluppata la teoria che regge il mondo del calcio. L’ha formulata Maradona. Era il 2001 e, tra le lacrime, nel giorno del suo addio al calcio, disse: “Ho sbagliato e ho pagato, ma il pallone non si macchia”.

La Doce nel mondo

Se La Bombonera “non trema, ma batte” alla pari di un cuore umano è perché può contare sul sostegno del dodicesimo uomo in campo. Una definizione letterale, che nasce da un aneddoto realmente accaduto: si tratta della prima squadra nella sua nazione ad aver permesso a un tifoso di viaggiare in Europa al seguito della squadra e dello staff tecnico. Si trattava di Victoriano Caffareno, che aiutò il club a finanziare il suo tour nel Vecchio Continente.

La sua devozione è stata ripagata con una targa all’interno dello stadio e con una definizione che oggi è la piano usata per definire la capacità da parte di una tifoseria di trascinare i suoi beniamini alla vittoria. Quante volte l’hanno fatto quelli del Boca? Innumerevoli, ed è un fattore aggiunto al grande amore che questa squadra, sorta in un quartiere operaio, è riuscita a suscitare in ogni latitudine del globo.

Limitare la storia del Boca Juniors a dei paragrafi sarebbe ingiusto ed è per questo che la maggior parte del lavoro la svolgeranno le immagini, che abbiamo raccolto e narrato per voi. Insieme abbiamo affrontato un viaggio sociale, culturale, storico e calcistico nella città di Buenos Aires. È stato un lusso realizzarlo, un onore viverlo e una grande responsabilità trasmetterlo. Se siamo riusciti a farvi innamorare ancora di più della patria del Fútbol, il nostro lavoro è giunto al termine. Ma sarà un arrivederci, perché lontano all’Argentina per troppo tempo non si può resistere…

Gracias!