Ronaldo, giornata interlocutoria. E per Mendes non è una buona notizia

Si complica l’ipotesi Napoli per Ronaldo: nessun segnale dallo United per Osimhen, Mendes continua a spingere.

È stato un lunedì lungo, intenso, ma senza sostanziali novità sul fronte Cristiano Ronaldo. Jorge Mendes ha i minuti contati per tentare di accontentare (ancora una volta) il suo figlioccio e, in virtù di questo, chiudere una giornata senza passi avanti è una pessima notizia per lui. L’opzione Napoli non è del tutto tramontata, ma dal Manchester United non sono arrivati segnali positivi.

Cristiano Ronaldo in campo
Ronaldo (LaPresse)

I Red Devils seguono Osimhen da mesi, però in queste ore sono stati impegnati a definire l’affare Antony e, salvo enormi sorprese, sarà molto complesso per loro investire in questa sessione altri 100 milioni per il nigeriano, portando la spesa totale a sfiorare i 300.
Dal Napoli non giungono ancora segnali di stop definitivo all’operazione CR7, ma è chiaro a tutti che le possibilità diminuiscono col passare delle ore. A Manchester affermano che i partenopei potrebbero valutare l’acquisizione in prestito dell’ex madridista a prescindere dal quanto accadrà con Osimhen, ma i tempi appaiono troppo stretti per riuscire in un’acrobazia del genere.

Ronaldo sconsolato
Cristiano Roandlo (LaPresse)

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L’ex Lille e il portoghese si sposerebbero benissimo sul rettangolo verde, ma servirebbero comunque delle cessioni per fargli spazio in lista, e sarebbero delle operazioni da imbastire da zero. Il filo diretto tra Napoli e Mendes, in ogni caso, proseguirà anche (e soprattutto) per Keylor Navas, in attesa dell’accordo che lo svincolerebbe dal PSG.

Per Ronaldo, in questo scenario intricato, è tornato d’attualità il Chelsea, che nonostante il presunto ‘no’ di Tuchel potrebbe farsi avanti nuovamente per il portoghese, graditissimo alla dirigenza blue. Cristiano, da parte sua, resta in attesa di novità: vorrebbe andar via, ha dato l’ok a Napoli e Chelsea, ma l’ipotesi di una permanenza forzata a Old Trafford comincia a stagliarsi all’orizzonte, accompagnata dal’inno dell’Europa League. Quello che non avrebbe mai voluto ascoltare.