Mondiali, spogliatoio in rivolta e CT nei guai: la rivelazione sui social

Caos e polemiche dopo l’eliminazione dai Mondiali in Qatar. La Nazionale è finita nella bufera dopo la rivelazione del calciatore.

Ennesima polemica ai Mondiali in Qatar. Stavolta, al centro del caos è finita la Nazionale degli Stati Uniti d’America del commissario tecnico Berhalter. Dopo aver detto addio alla Coppa del Mondo in seguito alla sconfitta contro l’Olanda, adesso è bufera. Ma non per l’eliminazione in sé. A sorprendere i tifosi degli USA, infatti, è stato lo scarso impiego di Gio Reyna che ha collezionato solamente cinquantadue minuti in campo.

Mondiali in Qatar, il logo
Mondiali, caos per la Nazionale (LaPresse) SerieANews.com

I sette minuti giocati contro l’Inghilterra ed i quarantacinque contro gli olandesi hanno ora una spiegazione logica: il ct aveva così deciso, una vera e propria presa di posizione. Il motivo, però, era ancora ignoto ai più. Durante un’amichevole pre Mondiale, infatti, Berhalter aveva accusato Reyna di scarso impegno. Nonostante i tentativi di tenere celata l’identità del calciatore, tutto è diventato presto di dominio pubblico.

USA, Reyna in azione
Mondiali, Reyna scatena il caos nello spogliatoio degli USA (LaPresse) SerieANews.com

Mondiali, terremoto in casa USA: il post social di Reyna

Con un lungo post pubblicato sul proprio profilo ‘Instagram’, proprio Reyna ha chiarito la situazione. La didascalia, molto lunga, svela tutta la verità. Di seguito uno stralcio di quanto pubblicato: “Speravo di non commentare questioni ai Mondiali. Sono state fatte dichiarazioni che si riflettono sulla mia professionalità e sul mio carattere, quindi sento il bisogno di fare una breve dichiarazione. Poco prima della Coppa del Mondo, l’allenatore Berhalter mi disse che il mio ruolo nel torneo sarebbe stato molto limitato. Ero devastato. Sono una persona che gioca con orgoglio e passione. Il calcio è la mia vita e credo nelle mie capacità. Mi aspettavo pienamente e volevo disperatamente contribuire al gioco di un gruppo di talento mentre cercavamo di fare una dichiarazione ai Mondiali”.

Poi ha continuato: “[…] Ho chiesto scusa ai miei compagni di squadra e all’allenatore per questo, e mi è stato detto che ero stato perdonato. Successivamente, mi sono scrollato di dosso la mia delusione e ho dato tutto quello che avevo dentro e fuori dal campo. Sono deluso dal fatto che ci sia una copertura continua di questa questione (così come alcune versioni degli eventi altamente fittizie) ed estremamente sorpreso che qualcuno nello staff della squadra maschile degli Stati Uniti possa contribuire ad esso. L’allenatore Berhalter ha sempre affermato che i problemi che sorgono con la squadra rimarranno ‘in casa’ in modo che possiamo concentrarci sull’unità e sul progresso della squadra. […] Spero che andando avanti ogni persona coinvolta nel calcio statunitense si concentri solo su ciò che è nel migliore interesse della squadra nazionale maschile, in modo da poter godere di un grande successo ai Mondiali del 2026”.