Il giocatore si chiede oggi dalle pagine del Pais. “Voglio tornare, il ct mi vuole, mi vogliono i miei compagni e anche la mia Federazione”. Ma di convocazioni nemmeno l’ombra. Il tutto nasce a inizio agosto quando, assieme al compagno di squadra Ehsan Hajisafi, non scende in campo in Europa League contro il Maccabi Tel Aviv. Giocare avrebbe assunto il significato un implicito riconoscimento dello stato di Israele. In realtà il tecnico del Panionios gli risparmiò la trasferta e lo schierò in casa. Stessa cosa per l’altro connazionale Ehsan Hajisafi.
“In caso di qualificazione la societa’ avrebbe intascato 4-5 milioni di euro – ha detto Shojaei – ci dissero che ci avevano ingaggiato per queste partite e se il Panionios mi avesse denunciato alla Uefa per essermi rifiutato di giocare per ragioni politiche, avrei rischiato un anno di squalifica” . Secondo “Inside World Football”, Hajisafi si sarebbe scusato pubblicamente del suo comportamento e per questo è rientrato in Nazionale. Se venissero accertate ingerenze politiche, la Fifa potrebbe anche squalificare la nazionale iraniana.
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