I tempi di decisione si sono ridotti, da 1’22” delle prime tre giornate a 29″, nove dei quali necessari al video assistente a individuare le immagini corrette. Le modifiche delle decisioni arbitrali durano in media 1’15” (33″ la verifica dell’arbitro davanti al video in campo), contro i 2’35” dei primi tre turni. Sono 5.1 i check a gara, la maggior parte dei quali silenti. Soddisfatti i vertici arbitrali per una riunione che “meglio di così non poteva andare” hanno detto all’unisono.
“Qualche errore è stato commesso, ma era inevitabile – ha detto il designatore arbitrale della serie A Nicola Rizzoli -. I margini di miglioramento sono però ancora molto ampi e ne siamo consapevoli, ma questo è un elemento positivo. Gli arbitri di A e B si sono tutti messi a disposizione. Se non fosse così non ci sarebbero risultati positivi”. Il responsabile della tecnologia per l’Aia Roberto Rosetti ha parlato della possibilità che gli allenatori possano chiedere un challenge, ovvero che possano chiedere direttamente l’intervento del Var. “Per ora è esclusa – ha detto – seguiamo alla lettera le direttive dell’Ifab, non possiamo inventarci niente. Ma se ne parlerà in futuro perché è un processo in grande evoluzione e alla fine dell’anno potremmo fare anche noi le nostre valutazioni e proposte”. “L’obiettivo di questo progetto e’ quello di avere un calcio piu’ giusto, di eliminare gli errori, senza intaccare la bellezza del calcio”.
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