Intercettato da La Repubblica l’ex ct, presente alla consegna di un premio nella città natale del padre, sì è sfogato: “Sono reduce da qualcosa che era più grande di me, e ho pagato in modo violento”. Ventura non ha però intenzione di smettere: “Ho una voglia feroce di ripartire dopo 35 anni di lavoro e risultati . Alle mie società ho fatto anche guadagnare un sacco di soldi. Mio padre mi ha insegnato che non si molla mai, e tre mesi non possono cancellare 35 anni”.
L’ex ct svela qual è stato il momento in cui tutto è precipitato: “Con la nazionale eravamo imbattuti, primi in classifica, dopo la Spagna è precipitato tutto però il resto se permettete rimane”. Chiude infine Ventura: “Ora devo e voglio dare risposte e da qui ricomincio, senza certezze ma con qualche presunzione. Nello sport non perde mai una persona soltanto: un giorno, per quanto mi riguarda, tutto sarà chiaro e si capirà meglio”.
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