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Udinese, Nicola: “Dobbiamo uscire dalla zona retrocessione”

Scritto da
Giovanni Cardarello

Il nuovo allenatore dell’dell’Udinese, Davide Nicola, ha esposto i suoi propositi in occasione della presentazione alla stampa avvenuta alla Dacia Arena. Il tecnico punta a ripetere l’impresa realizzata nel 2017 con il Crotone quando subentrato al tecnico della promozione Juric nella prima parte di campionato ottenne 9 punti con la squadra che si ritrova in ultima posizione. Nel girone di ritorno ne totalizzò invece 25, di cui 20 tra aprile e maggio. La rimonta dei calabresi valse la salvezza, conquistata all’ultima giornata dopo una vittoria per 3-1 contro la Lazio a scapito dell’Empoli che contemporaneamente perse 2-1 contro il Palermo già retrocesso.

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Nicola, Udinese fuori dalla zona retrocessione

“Chi viene a Udine lo fa per confrontarsi con un’eccellenza – ha sottolineato in conferenza stampa Nicola , io ho un’enorme voglia di lavorare duramente e allo stesso tempo ho la consapevolezza di farlo con i migliori mezzi a disposizione. La società è stata molto pratica: l’obiettivo primario è quella di uscire dalle sabbie mobili della zona retrocessione. Io vado oltre e credo di dover consolidare un gruppo e creare i presupposti per strappare il 100% da tutti i giocatori, ottenendo il massimo dagli interpreti che scenderanno in campo”.

Alla ripresa Udinese-Roma

Prossimo avversario alla ripresa dopo la sosta per gli impegni della Nazionale la Roma di Di Francesco reduce dalla bella affermazione contro la Sampdoria.

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“L’avversario non si può scegliere pertanto il nostro obiettivo sarà quello di essere competitivi anche con chi è tecnicamente più forte di noi. Io mi concentro solo su quello che posso controllare e pertanto dovrò ottenere il massimo da chi scenderà in campo sabato prossimo”, spiega l’allenatore dei friulani. Infine una battuta sui singoli. Lasagna prima o seconda punta? Secondo me Lasagna è maggiormente indicato a giocare come prima punta, ma in questi termini fino a quando non li avrò allenati non sarò in grado di dare maggiori informazioni in tal senso -spiega il tecnico-. Mandragora è un giocatore dalla grande personalità che io a Crotone utilizzavo come centrale in un centrocampo a tre. Possiede una grande cultura del lavoro, in nazionale ha giocato molto spesso come mezz’ala, ma io ritengo che lui possa giostrare in tutti i ruoli del centrocampo”.

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