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La vittoria in Belgio contro un avversario non certo irresistibile ha messo ancora una volta in luce, qualora ce ne fosse stato bisogno, quello che ad oggi sembra essere l’unico vero problema di una squadra però viva e solida, che anche in difesa subisce molto poco. Un problema sul quale anche Mancini sa di dover lavorare, nella speranza di arrivare a marzo invertendo questa tendenza. L’attaccante che serve all’Italia è, di fatto, un mix delle qualità delle varie punte che nell’ultimo periodo hanno vestito l’azzurro. Un giocatore con la tecnica di Insigne, la potenza ed il destro di Balotelli, il colpo di testa di Belotti o Pavoletti, il sinistro di Bernardeschi e la velocità di Chiesa. Un ideale prototipo capace di spezzare le difese avversarie, un identikit utopico però attualmente per la nostra truppa. Le nostre speranze, ad oggi, sono affidate ad un ritorno in azzurro del vero Immobile, oppure a uno che la scossa ce l’ha dentro: Cutrone.
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