Ronaldo, ex storico giocatore dell’Inter, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport in occasione del Derby d’Italia.
A sedici anni di distanza un Ronaldo torna protagonista in Juve-Inter, ma questa volta è Cristiano. L’ex attaccante brasiliano ha voluto commentare le voci di chi paragona lui e il portoghese: “Io il vero Ronaldo? E’ una cosa che mi ha sempre divertito, ma dico di no: non ha senso. Siamo così diversi, io e lui. Solo per la voglia di gol siamo abbastanza uguali. Le differenze? L’età, anzitutto. Nove anni di differenza, differenti gli anni in cui abbiamo giocato. Il calcio è cambiato in fretta recentemente, e cambia sempre più in fretta. Non voglio dire che ai miei tempi fosse piu’ difficile: però abbiamo affrontato situazioni molto diverse e con squadre diverse”.
Poi inevitabile è stato un parere su Cristiano Ronaldo: “Bisogna dare a Cristiano quello che è di Cristiano. Se è arrivato a 33 anni così, non è sicuramente un caso, un semplice dono di natura. Credo ci siano pochi giocatori al mondo ad avere una simile attenzione per la cura del proprio fisico, una voglia così feroce di migliorare anche grazie all’autodisciplina. Io mi allenavo perché dovevo, lui si allena perché ama farlo: l’avessi fatto quanto lui…”
Infine sul 1998 e il rigore non dato subito dopo il contatto falloso con Iuliano: “È passato così tanto tempo e ne abbiamo parlato talmente tante volte… Vent’anni giusti, già: una vita. Fu una vergogna, lo dissi già quel giorno e non sapevo ancora tutto il resto, ma erano anche altri tempi per il calcio italiano: vigilare per farsi rispettare è giusto, fare le vittime no”.
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