Al Mazza è successo l’imponderabile, un caso limite dell’applicazione della Var che in questi due anni di utilizzo internazionale era accaduto solamente in Olanda. Un contatto in area della SPAL tra Felipe e Chiesa non ravvisato dall’arbitro, il ribaltamento di fronte e il gol casalingo a 50 secondi dall’atterramento di Chiesa. Qui il regolamento parla chiaro: non si può interrompere un’azione per on field review a meno che non ci si trovi in una zona neutra del campo (e dell’azione stessa). L’azione, dunque, deve perdere la sua inerzia; cosa che non è successa con il contropiede della squadra di Semplici. Richiamo dell’arbitro, revisione in campo, gol SPAL annullato e conferimento del penalty viola. Tanto da far infuriare, è comprensibile, i padroni di casa: il regolamento però, seppur in un caso limite, è stato applicato alla lettera.
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Molte altre polemiche sono scaturite alla Dacia Arena. Gomitata di Djordjevic in area ad un avversario, Valeri nota il contatto ma fa proseguire tra le proteste degli uomini di casa. Tempo qualche secondo, dal Var arriva il consiglio di riguardare il contrasto e il consulto al monitor. L’arbitro torna sui suoi passi e concede il rigore tra il putiferio degli ospiti e la perplessità di Di Carlo. La gomitata c’è, il rigore si può dare ma nel post gara il tecnico clivense pretende maggiore equilibrio nei giudizi ricordando un fallo su Pellissier nella gara contro la Fiorentina non dato al Chievo.
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