ROMA PALLOTTA ATTACCA MONCHI â Botta e risposta al veleno tra il Presidente della Roma Pallotta e lâex Direttore Sportivo del Club Monchi. Eâ partito tutto dalle frasi del dirigente spagnolo che da oggi, ad appena 15 giorni dalle dimissioni dal sodalizio giallorosso, ha giĂ ripreso le redini del club di provenienza: il Siviglia. A seguire la conferenza stampa di presentazione câera lâinviato della radio romana, Rete Sport, che ha âstuzzicatoâ lâex dirigente giallorosso sullâaddio. Vediamo nel dettaglio cosa è successo.
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Allâemittente radiofonica Monchi ha sottolineato come: âHo lavorato sempre a Roma con la fiducia del presidente e le scelte che ho fatto in ogni momento rispecchiavano quello che pensavo che fosse necessario per la Roma, condividendo tutto con il presidente stesso. Sapendo però che forse per i tifosi e per i media erano decisioni difficili da comprendere. Ma la Roma in quel momento ne aveva bisogno. Non credo che dobbiamo parlare ancora del perchĂŠ io sia andato via, ad un certo punto abbiamo capito che le cose non stavano andando bene e abbiamo pensato fosse meglio fermarsi per il bene della Roma. Abbiamo capito piano piano che la pensiamo in maniera diversaâ.
A breve giro di posta il presidente della Roma Jim Pallotta, ha espresso tutto il suo stupore per le parole di Monchi. Ecco le sue parole âIl Presidente voleva andare a destra, io a sinistraâ, ha dichiarato il dirigente spagnolo ai cronisti. âSono rimasto un poâ sorpreso nel leggere le dichiarazioni di Monchi in conferenza stampa, dove ha dichiarato che volevamo intraprendere strade diverseâ, le parole del Presidente giallorosso. âMi fa piacere sapere che Monchi non avrebbe mai voluto fallire a Roma, ma voglio fare chiarezza su alcune cose. Fin dal primo momento, sono stato molto chiaro sulla direzione che dovevamo intraprendere ed è questo il motivo per cui abbiamo speso tanti soldi per portare Monchi da noi. Ho da subito detto che avrei voluto allenatori di primo livello, preparatori di primo livello, staff medico di primo livello, addetti allo scouting di primo livello, assieme a unâorganizzazione calcistica di primo livello. Ho consegnato a Monchi le chiavi per dar vita a tutto questo â rimarca Pallotta -. Gli ho dato il pieno controllo per ingaggiare lâallenatore che voleva, per assumere i collaboratori tecnici e i preparatori, per gestire lo scouting e per acquistare i giocatori che preferiva. Guardando i risultati e le nostre prestazioni, è chiaro che questo non abbia funzionato. A novembre, quando la nostra stagione stava andando di male in peggio e tutti notavano come lâallenatore stesse faticando a ottenere una reazione dai calciatori, chiesi a Monchi un piano B da attuare nel caso in cui le cose fossero ulteriormente peggiorate. Pur essendo lui lâunico responsabile della parte sportiva alla Roma, non aveva un piano B. Questo accadeva a novembre: mi spiegò che il suo piano B era continuare con la stessa strategia, quella del piano Aâ. âQuindi â conclude Pallotta -, quando leggo o ascolto certe interviste radiofoniche, in cui sostiene che la proprietĂ stesse intraprendendo una direzione diversa dalla sua e che questo è il motivo per cui se nâè andato, mi chiedo: cosa avrebbe voluto fare Monchi di differente? Mi ha chiesto di fidarsi di lui e di lasciarlo fare a modo suo. Gli abbiamo dato il pieno controllo e ora abbiamo piĂš infortuni di quanti ne abbiamo mai avuti e rischiamo di non riuscire a finire tra le prime tre per la prima volta dal 2014âł.
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