Beppe Marotta, intervenuto dalla sala executive della Scala del Calcio, ha fatto il punto della situazione sul caso Icardi e poi ha colto l’occasione anche per sottolineare il suo passato alla Juventus, le frecciatine con Nedved, e poi ha fatto chiarezza anche sull’affare Cristiano Ronaldo. Parole a ruote libera per il neo amministratore delegato nerazzurro.
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“E’ falsa la storia che non lo volevo, chiaro che come a.d. non avevamo la sostenibilità per farlo. Agnelli dopo che gli presentammo un Piano A e un Piano B, con grande intelligenza ci disse che si poteva fare l’operazione, era tutto standardizzato ma fu un atto di coraggio degli azionisti e io non potevo decidere. Non mi sono opposto. Ho avuto modo di conoscerlo, lui è un grande campione che dà l’esempio che poi diventa emulazione per gli altri”.
“L’uscita di Pavel, che veniva dalla Lazio, è stata legata alla sua spontaneità e abbiamo avuto modo di chiarire. Non si può pretendere che il procuratore abbia una fede, io tifo Varese”.
“In una società ci sono dinamiche che non possono essere rese pubbliche. Le decisioni devono essere prese con senso di responsabilità, non volevamo punire nessuno ed è un dato di fatto.Siamo arrivati lì perché lo sappiamo noi dentro la società; il nostro compito da società è di proteggere l’allenatore con l’obiettivo di rispettare la ‘comunità squadra’”, ha continuato”.
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