Lukaku non usa giri di parole e, intervistato ai microfoni di “Bleacher Report“, ha colto l’occasione per sottolineare il suo punto di vista sul Coronavirus e sugli attuali sviluppi di una situazione piuttosto complicata.
L’attaccante nerazzurro ha ammesso: “Se dobbiamo giocare in una situazione in cui la salute generale non è sicura, perché dovremmo giocare?“.
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L’attaccante dell’Inter ha poi proseguito: “Non direi che sono spaventato. Però è come vivere in una bolla, cerchi di capire cosa stia succedendo e allo stesso tempo sai di essere nel Paese maggiormente colpito in Europa. In alcune città senti solo le sirene delle ambulanze che vanno avanti e indietro”.
Il centravanti nerazzurro incalza: “Io sapevo già che era solo questione di tempo prima che qualche giocatore contraesse la malattia. Sfortunatamente è successo, adesso la lista si sta sempre più allungando. È difficile perché ti manca lo sport che ami ma la salute generale è molto più importante del calcio adesso”.
SULLA FAMIGLIA: “Sono tutti a Bruxelles. Mia madre è andata via appena l’epidemia ha iniziato a diffondersi. Ho chiamato tutta la gente che conosco in Belgio, dicendo loro che avevo bisogno di un aereo per lei”.
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