Il tecnico della Juventus Allegri, nella giornata odierna, ha ricevuto una dura stilettata da un suo ex calciatore. Cosa è accaduto.
Negli ultimi anni la Juventus ha attuato diverse rivoluzioni di mercato prendendo giocatori che, nelle intenzioni originarie del club, avrebbero dovuto innalzare il livello qualitativo della rosa. Alcuni colpi, come ad esempio Carlos Tevez e Cristiano Ronaldo, hanno prodotto subito i risultati sperati (almeno in ambito realizzativo). Altri giocatori, invece, non sono riusciti ad ambientarsi al punto da chiudere la propria esperienza in bianconero dopo appena un anno dal loro arrivo.
È il caso di Dani Alves, ingaggiato a parametro zero nell’estate 2016. Un top player su cui la Vecchia Signora contava molto, per entrare stabilmente nell’élite del calcio europeo. Il rapporto tra lui ed il tecnico Massimiliano Allegri, però, fatica a sbocciare con il tecnico che in campionato lo tiene in panchina 11 volte senza mai utilizzarlo. Alla fine il bottino è buono: 6 reti e 7 assist in 33 apparizioni, ma il brasiliano (in seguito alla sconfitta nella finale di Champions League contro il Real Madrid) spinge per andare via e trasferirsi altrove.
La sua carriera è poi proseguita al Paris Saint Germain, al San Paolo, al Barcellona e all’Unam Pumas dove ha continuato ad esprimersi ai consueti livelli nonostante le 39 primavere. Oggi, salvo sorprese, debutterà al Mondiale contro la Serbia ma intanto il terzino, nel corso di un’intervista concessa alla ‘Gazzetta dello Sport’, è tornato a parlare dell’esperienza vissuta alla Vecchia Signora.
Il calciatore, in particolare, ha rivelato i motivi che alla fine lo spinsero a dire addio alla Juventus. “Quella Juve era una squadra che strutturalmente era fatta per difendere. Io spingevo ma la cosa finiva per entrare in conflitto con l’idea della squadra, e per questo non giocavo quanto mi sarebbe piaciuto”. Dani Alves è poi andato avanti, lanciando delle autentiche stilettate nei confronti di Allegri e della società.
“Bisogna scegliere il giocatore adeguato alle esigenze della squadra. Hanno preso un giocatore con un potenziale offensivo bestiale, ma non gli serviva un tipo così. Non avevo mai calciato lungo in vita mia, non potevo certo cominciare a 33 anni. Hanno fatto la scelta sbagliata”.
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