Il presidente dell’Uefa Ceferin ha puntualizzato l’unità dei club europei nonostante la tempesta generata dall’ipotesi della Superlega
La Superlega ha fatto sorgere diversi attriti tra il numero uno dell’Uefa Aleksander Ceferin e alcuni top club. Tra questi anche la Juventus, rimasta infatti in prima fila insieme a Real Madrid e Barcellona.
Ciò non è mai stato digerito da Ceferin, anche in virtù della sua amicizia personale con Agnelli, che al momento del comunicato diffuso inizialmente da dodici club occupava pure il ruolo di presidente dell’ECA, ovvero l’organismo che rappresenta le società europee. Nel corso del tempo, dunque, il numero uno dell’Uefa non ha fatto mancare stilettate di diverso ordine ad Andrea Agnelli, pure indirettamente. Adesso è tornato a scagliarsi nuovamente sulla competizione nel corso della presentazione del report annuale.
Il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin, intervenuto alla presentazione del report annuale 2021-2022, ha parlato dello stato di salute del calcio europeo. E nel farlo ha fatto riferimento chiaramente pure al fantasma della Superlega: “Le tempeste consentono agli alberi di mettere radici profonde. Posso dire che la famiglia del calcio europeo è più unita che mai. Nonostante le differenze, possiamo ancora trovare soluzioni insieme. Vogliamo assicurare che l’élite avvantaggi tutti i livelli della piramide calcistica. I nostri risultati più significativi – ha proseguito il massimo dirigente Uefa nell’occasione – li abbiamo ottenuti fuori dal terreno di gioco, proteggendo e promuovendo i valori fondamentali del nostro gioco”.
Ceferin ha inoltre parlato della riforma delle coppe europee: “Dopo il 2024 avremo un nuovo format, approvato all’unanimità dall’ECA, che ha preso forma dopo lunghe consultazioni con le squadre, le leghe, le federazioni, i tifosi, i giocatori e gli allenatori. La partecipazione sarà così allargata e l’equilibrio competitivo genererà altre entrate da distribuire”.
Infine, ha difeso l’Uefa, criticata di avere il monopolio del calcio europeo: “Non sempre il grande pubblico è consapevole che l’Uefa non ha fini di lucro ed investa la maggior parte delle sue entrate nel calcio. Non mi sorprende che il nostro successo attiri l’attenzione di chi vede il calcio solo a scopo di lucro, trascurandone l’impatto su comunità e cultura”, ha concluso Ceferin che si è inoltre soffermato sui nuovi regolamenti per evitare inflazioni in termini di stipendi e commissioni sugli agenti.
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