Il racconto di un tifoso azzurro presente al DallâAra per Bologna-Napoli: scene riprovevoli allâesterno dellâimpianto prima e dopo il fischio dâinizio.
âAvanti, Emilia Romagna. Non mollareâ, è il messaggio da veicolare e conservare. Si tratta di uno striscione esposto dai tifosi del Napoli presenti allo Stadio DallâAra di Bologna, in occasione della penultima gara in calendario in Serie A. I sostenitori di fede partenopea presenti in Curva San Luca hanno voluto indirizzare un messaggio di sostegno alla popolazione locale. Questa è stata colpita da un funesto alluvione, che ha lasciato tragiche conseguenze per il territorio e per molte famiglie.
Proprio tante famiglie, a proposito, sono quelle che hanno scelto di accompagnare il Napoli in occasione della gara esterna a Bologna. Molti vivono nelle zone vicine, altri arrivavano proprio dalla Campania per assistere al match. In occasione del quale Victor Osimhen ha siglato una doppietta, che lo porta a essere il capocannoniere della Serie A con 25 reti allâattivo. Manca una sola giornata, la 38esima, per ottenere questo riconoscimento. Ce la farĂ ? Dietro di lui câè Lautaro Martinez a quota 21 reti. Il traguardo sembra davvero vicino.
Lâepilogo del match, 2-2, avrebbe potuto essere tutto sommato sereno. In un pomeriggio che ha regalato ai tifosi calcio e soddisfazione da ambo le parti. Tuttavia prima e dopo il fischio dâinizio, allâesterno dellâimpianto sportivo di Bologna ancora una volta si sono verificate scene imperdonabili, con protagonisti tifosi.
Un sostenitore del Napoli, che ha preferito restare anonimo, ai microfoni di âSerieANews.comâ ha raccontato un episodio del quale è stato protagonista: âEravamo in cittĂ per la partita. Avevamo parcheggiato, con i miei amici, lâauto in una zona tranquilla. Non sapendo dove fosse di preciso il Settore Ospiti, ci siamo diretti verso la Curva. Improvvisamente da un viale sbucano 30-40 tifosi del Bologna. Ci vengono incontro con bandiere e cinture. Ci accerchiano e ci siamo visti saltare addosso. Ci hanno chiamati âterroniâ, âscimmieâ, âcolerosiâ. Ci rubavano bandiere, sciarpe. Ci ripetevano se avessimo qualcosa da rispondere loro, perchĂŠ volevano uno scontro. Eravamo in minoranza. Non avremmo potuto difenderci, quindi siamo andati via in fretta. Non abbiamo avuto nemmeno un graffio, fortunatamente; ma non so come sia stato possibileâ.
Lo stesso tifoso del Napoli rivela poi che purtroppo il clima di tensione generato è arrivato a coinvolgere anche dei minori: âSi è verificata una situazione analoga sotto i nostri occhi, poco dopo. Mi dispiace molto. Ho visto una famiglia che si è vista scippare le proprie cose. I bambini piangevano perchĂŠ gli era stata tolta la maglia. I genitori non potevano fare niente. I bambini venivano chiamati âscimmieâ da persone adulteâ.
La circostanza spiacevole non si verifica soltanto prima del match. In conclusione, infatti, il tifoso azzurro a âSerieANews.comâ racconta che anche dopo la sfida stava per ribadirsi il peggiore degli scenari: âNoi avevamo immaginato che nel raggiungere lâauto, sarebbero ricomparsi. Infatti, da lontano, abbiamo visto il gruppo di prima muoversi insieme per proseguire quanto accaduto nel pre-partita. Vedevamo famiglie uscire dalla tribuna riservata ai tifosi del Napoli, privati delle loro cose. Per fortuna hanno chiamato in tempo la Polizia. Questa li ha bloccati. Siamo stati costretti a percorrere 3-4 km per arrivare allâauto, che avevamo a 200 metri per non incrociarliâ.
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