La nuova squadra di Gennaro Gattuso dovrebbe essere lâOlympique Lione: una nuova mission impossible per la sua carriera
Tra Gennaro Gattuso e Tom Cruise non è che ci sia tutta questa somiglianza sullâaspetto fisico. Uno è un affermato personaggio riconosciuto a livello mondiale per le sue imprese, lâaltro è soltanto un attore di bellâaspetto come tanti. Quel che accomuna però questi bei personaggi che â ognuno a modo suo â hanno segnato unâepoca, è la grande capacitĂ di avventurarsi in missioni impossibili. Tom Cruise è il protagonista della bellissima serie cinematografica dellâagente Ethan Hunt dellâImpossible Mission Force, che svolge missioni ad alto rischio per la CIA. Un poâ come fa Gattuso da quando è diventato allenatore, soltanto che lo fa per sĂŠ stesso e non per qualche organizzazione governativa di dubbia moralitĂ protetta da una societĂ a cui manca poco per diventare come 1984 di George Orwell. Ma come sempre si rischia di divagare in discorsi lunghi e complessi che câentrano poco con il calcio. Tornando a Gattuso, lâultima notizia riguardo la sua carriera è quella di un accordo con lâOlympique Lione, che ha esonerato Laurent Blanc dopo aver conquistato soltanto un punto in quattro partite, con tre gol fatti e dieci subiti, due 1-4 consecutivi in casa contro Montpellier e PSG e lâultimo posto in classifica condiviso con Lens e Clermont. Un avvio di stagione pessimo per lâOL, che la scorsa estate ha perso Barcola, Lukeba e Thiago Mendes. In entrata, John Textor ha speso circa venti milioni di euro, a fronte degli oltre centosette incassati. Questo ha portato la tifoseria francese a una grande contestazione, vista la squadra indebolita e quasi senza possibilitĂ di fare bene nelle prossime partite, nemmeno come un allenatore esperto e vincente in Francia come Blanc. Con lâaddio dellâex Bordeaux e Paris, il Lione ha deciso di affidare le proprie sorti a uno che ha come monito della propria vita quello di buttarsi nel cratere di un vulcano che sta per esplodere: Gennaro Gattuso, appunto.
La vita da allenatore di Gattuso è costellata da imprese ardue, quasi nessuna con un lieto fine. Al Sion ricoprĂŹ il ruolo di giocatore-allenatore, poi sollevato dallâincarico dopo circa un mese per scarsi risultati. Al Palermo, neoretrocesso in Serie B, venne esonerato dopo sei giornate di campionato dopo sette punti in sei partite da quel meraviglioso pazzo di Maurizio Zamparini. A fine stagione, il subentrante Beppe Iachini conquistò la promozione per i rosanero. Dopo il Palermo, lâOFI Creta, una societĂ allo sbando: emblematica è quella conferenza stampa e il famoso âMalakia, Malakiaâ di Ringhio. Provò a rassegnare le dimissioni dopo appena sette giornate, ma venne bloccato dai tifosi che gli implorarono di restare. A dicembre, lâOFI Creta accettò definitivamente le dimissioni. Si potrebbe poi scrivere un libro sullâesperienza di Gattuso al Pisa, dove conquistò la promozione in Serie B battendo nella finale playoff di Lega Pro il Foggia di Roberto De Zerbi per un punteggio aggregato di 5-3. Un risultato straordinario, ma il caos della societĂ e il clima teso portarono alle dimissioni e poi al ritorno di Gattuso in panchina, un anno maledetto per il Pisa che si concluse con la retrocessione, sei vittorie, il record di ventuno pareggi e quindici sconfitte in quarantadue partite. Numeri incredibili per una squadra che non riusciva a far gol, ma che aveva problemi piĂš importanti a cui pensare. Come quei collaboratori rimasti senza stipendio per mesi pur avendo famiglia e un mutuo da pagare, con lo stesso Ringhio che doveva comprare lâacqua âaltrimenti i ragazzi bevono dalla fontanaâ. Quei due anni diedero unâaltra dimostrazione di comâè fatto Gattuso e soprattutto del calcio onesto che avrebbe desiderato. A novembre, dopo la retrocessione, venne ingaggiato dal Milan per sostituire Vincenzo Montella. Era il Milan di Bonucci capitano e delle cose formali di Fassone e Mirabelli, con Yonghong Li presidente, annate che i tifosi rossoneri vorrebbero rimuovere dalla propria mente. Il sesto posto finale e soprattutto una ritrovata dignitĂ in campo da parte della squadra portò le parti a continuare insieme. Nel secondo anno di Gattuso si verifica, però, sempre qualcosa di incredibile: il Milan rimase fuori dalla Champions League per un solo punto e venne escluso dallâEuropa League per violazioni del Fair-Play Finanziario. Ringhio aveva perso il suo tocco e i tifosi si erano stancati di vivacchiare fuori dai primissimi posti. Volevano altro, volevano tornare grandi e giocare bene, cosa che spesso alle sue squadre non riusciva, nonostante un possesso palla prolungato fin da quando il portiere metteva il pallone in campo. Câè ovviamente da ricordare che quel Milan non aveva nemmeno lontanamente le risorse e i giocatori attuali e alla fine andò via. Unâaltra mission impossible di Gattuso avvenne nel dicembre 2019, al Napoli, poche settimane dopo lâammutinamento della rosa nei confronti di Carlo Ancelotti. Mai una squadra si era esposta cosĂŹ tanto contro lâallenatore e il proprio club. Il Napoli era partito per vincere lo Scudetto e dopo pochi mesi era piĂš vicino alla zona retrocessione che al primo posto. Gattuso accettò, nellâennesima situazione disperata comâè capitata tante altre volte nella sua carriera. A fine stagione, nonostante il Covid-19 e i campionati sospesi, riuscĂŹ anche a vincere la Coppa Italia, in finale contro la Juventus ai calci di rigore dopo aver superato Lazio e Inter nel corso del torneo. Ancora oggi, resta lâunico trofeo vinto nella carriera di Gattuso. Il Napoli riacquisĂŹ amor proprio, perso poi lâanno successivo. Una serie sfortunata di eventi â non la serie tv di Netflix -, tra infortuni, contagi, problemi personali per Gattuso, portarono il Napoli a giocarsi la qualificazione in Champions League allâultima giornata contro il Verona e a pareggiare la sfida decisiva; a perdere malamente in Coppa Italia e in Europa League contro Atalanta e Granada; e a perdere la Supercoppa Italiana con un rigore sbagliato negli ultimi minuti da Insigne.
Quellâanno e mezzo è frutto ancora di molte discussioni, probabilmente il migliore di Gattuso della sua carriera al netto del secondo anno con la vittoria della Coppa Italia in un clima molto diverso da come dovrebbe essere il gioco del calcio. Lâultima panchina è stata quella del Valencia, giusto per non farsi mancare nulla. Prima, però, lâaccordo con Commisso per allenare la Fiorentina e poi saltato per incomprensioni totali con la societĂ sul mercato e qui può subentrare lâombra di Jorge Mendes, amico di Gattuso che si occupa di trovargli incarichi in giro per il mondo. Unâamicizia che a volte non viene accettata dai club, come nel caso della Fiorentina, per evidenti intromissioni sui soldi da spendere sul mercato. Soldi che Peter Lim al Valencia non mette e che ha reso da anni una societĂ senzâanima, con i tifosi stremati, che vogliono al piĂš presto liberarsi del proprietario, a qualunque costo. I pochi mesi di Gattuso al Valencia hanno significato questo, zero soldi da spendere sul mercato, poche vittorie, lâincubo della retrocessione â poi sventata da quel mago di Baraja â e le dure contestazioni del pubblico, quasi mai rivolte allâallenatore. Gattuso ripartirĂ probabilmente dal Lione, non câè ancora lâufficialitĂ , ma mancherebbero solo pochi dettagli per concludere la trattativa. Non ha mai conquistato grossi risultati, però sul giudizio della sua carriera lâaspetto del dramma, della mission impossible, dovrebbe sempre essere considerato. Non è da tutti buttarsi in situazioni del genere con continuitĂ , câè anche chi rinuncia e magari fa pure bene per la sua salute mentale, Gattuso però non fa una piega e prosegue per la sua strada, ormai è abituato. Al Lione troverĂ una squadra depressa, una tifoseria arrabbiata e un proprietario che vorrebbe evitare il crollo dopo aver preso decisioni sbagliate: musica per le sue orecchie.
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