Cinque attaccanti hanno deluso le aspettative nelle ultime giornate di campionato: cosa fare? Meglio tenerli o scambiarli?
La Serie A, in questi giorni, lascerà spazio alle coppe europee per riprendere venerdì sera con la sfida che metterà di fronte il Genoa (reduce dalla sconfitta patita per mano dell’Atalanta) e la Salernitana che ha pareggiato contro il Cagliari nell’ultimo turno. Possiamo quindi approfittare del tempo a disposizione per valutare il rendimento di alcuni attaccanti che, finora, non hanno soddisfatto del tutto le aspettative. Che fare, quindi, con loro? O meglio tenerli o scambiarli?
Iniziamo con Rafael Leao, annullato senza particolari problemi dalla difesa della Juventus e fermo alla rete rifilata il 23 settembre al Verona. Da quel momento in poi il portoghese ha piazzato solo due assist (entrambi contro la Lazio) andando incontro a diverse prove incolori. Troppo poco per un elemento del suo talento, tornato nel mirino di Arrigo Sacchi che ha contestato il suo impegno in campo. Considerando che non tira i rigori e nemmeno le punizioni, possiamo pensare di scambiarlo con qualche altro top della Serie A tipo Khvicha Kvaratskhelia e Romelu Lukaku.
Proseguiamo con Giovanni Simeone, rimasto in panchina nonostante l’assenza dell’infortunato Victor Osimhen. Rudi Garcia ha valutato l’idea di schierarlo nella formazione iniziale anti-Verona salvo poi decidere di puntare su Giacomo Raspadori. Le gerarchie sono chiare: il titolare è l’ex Sassuolo, con l’argentino pronto a subentrare a gara in corso. Il bottino, intanto, è quanto mai magro: solo un gol in 8 presenze, per un totale di 133 vissuti all’interno del rettangolo di gioco. Confermarlo in rosa non conviene. Meglio cederlo e ottenere in cambio giocatori impiegati maggiormente, come Arek Milik o Walid Cheddira.
Andiamo avanti con Federico Chiesa, autore di 4 gol e un assist in 8 gare. Un ruolino di marcia soltanto in apparenza ottimo: l’ex Fiorentina, infatti, continua a rimediare problemi fisici che ne condizionano il rendimento. Assente nel derby, domenica sera a San Siro è entrato nel finale senza riuscire a rendersi utile alla causa della Juventus. A breve tornerà in pianta stabile: per ora teniamolo, in attesa di vedere se riuscirà a mettersi alle spalle in maniera definitiva gli infortuni.
L’elenco comprende pure il nome di Mattia Zaccagni, tra le principali delusioni di questa prima parte della stagione. Dominante e imprendibile nell’ultima annata (10 gol e 7 assist) quanto anonimo fin qui: per l’ex Verona una rete ed un passaggio vincente, a fronte di 2 cartellini gialli e performance complessive mai soddisfacenti fino in fondo. Meglio cederlo, visto che il costante impegno in Champions League. Chiudiamo con M’Bala Nzola, non ancora ambientatosi negli schemi tattici della Fiorentina e a segno una sola volta in 9 gare. Ieri, contro l’Empoli, l’ennesimo brutto voto in pagella.
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