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Addio ristorante da 100 euro: così Antonio Conte ha cambiato strategia comunicativa

Scritto da
Antonio Papa

Antonio Conte cambia strategia comunicativa: niente più fuochi d’artificio, ma frecciatine sottili e messaggi cifrati. Ecco cosa c’è dietro le sue ultime dichiarazioni sul Napoli e sull’obiettivo Europa

Addio ristorante da 100 euro: così Antonio Conte ha cambiato strategia comunicativa (foto Conte: Ansa) – serieanews.com

Avete presente quando andate al ristorante e vi sentite in imbarazzo perché avete solo 10 euro in tasca e il menu parte dai 100? No, tranquilli, Antonio Conte non ci è ricascato (per ora), ma la tentazione di rispolverare la sua frase iconica era forte.

Ci è andato vicino, vicinissimo, ma questa volta ha cambiato registro. Niente urla, niente tavoli ribaltati in diretta TV. Solo un leggero accenno, un colpo di fioretto invece della consueta ascia da guerra.

Ma facciamo un passo indietro. Il Napoli, primo in classifica senza asterischi, aveva l’occasione perfetta per allungare sull’Inter, che si era appena fermata a Firenze. E invece? Pareggio contro l’Udinese in casa, secondo stop consecutivo dopo quello di Genova. La squadra sembra improvvisamente meno brillante, soprattutto in difesa, dove Mazzocchi e Juan Jesus fanno di tutto per complicarsi la vita, riuscendoci perfettamente.

E poi c’è un problema chiamato panchina. Perché, diciamolo, finché c’era Kvaratskhelia, tutto era più semplice. Oltre a lui, avevi anche un’alternativa devastante come David Neres, che a partita in corso spaccava le difese. Ora Neres è titolare fisso e ha perso un po’ di quel guizzo iniziale. Insomma, il Napoli cedendo Kvara senza sostituirlo ha fatto due autogol in uno, e ora sembra aver tirato il freno a mano proprio quando la strada era tutta in discesa.

Antonio Conte versione zen… ma mica troppo

In altri tempi, Antonio Conte avrebbe fatto fuoco e fiamme. Ricordate il famoso: “Non si può andare con 10 euro in un ristorante da 100 euro”? Una frase che gli è rimasta appiccicata addosso come una macchia di sugo sulla camicia bianca.

Antonio Conte versione zen… ma mica troppo (AnsaFoto) – serieanews.com

Nell’ultima conferenza stampa, un giornalista ha provato a tirarla fuori di nuovo, paragonandola alla situazione attuale del Napoli. Conte? Secco, quasi stizzito: “Non capisco perché etichettarmi con questa frase. La trovo antipatica”.

Eppure, nel post-partita, eccolo l’Antonio che conosciamo. Niente ristorante da 100 euro, stavolta, ma il messaggio fra le righe è chiaro: “Fidatevi che ci sta, perché questi ragazzi stanno facendo qualcosa d’importante e non gli posso chiedere oltre”. E ancora: “Mancano 14 gare dove dobbiamo cercare di rientrare in Europa. Vedendo la classifica, sembra sparita l’Europa normale, ma la richiesta era di rientrare in Europa. Anche Europa League o Conference League, giusto per mettere i puntini sulle i”.

Europa League? Conference League?! Ma come, il Napoli è primo in classifica e Conte parla di Conference? Che sta succedendo? Sta forse provando a mettere le mani avanti? A mandare un messaggio sibillino a De Laurentiis e Manna, che solo qualche giorno fa parlava di “obiettivo Champions”?

Conte il prestigiatore: strategia diversa, stessa comunicazione

La verità è che Conte sta giocando su più tavoli. Da una parte, vuole abbassare le aspettative e togliere pressione alla squadra. Dall’altra, però, sta mandando segnali inequivocabili alla dirigenza: il mercato in entrata non lo ha soddisfatto.

Non lo dice apertamente, ma il suo tono passivo-aggressivo è più chiaro di mille parole. E la verità è che ha ragione da vendere, visto lo “scherzetto” che il Napoli gli ha fatto sul mercato.

Conte il prestigiatore: strategia diversa, stessa comunicazione (AnsaFoto) – serieanews.com

Non siamo tornati al ristorante di lusso con budget ridotto, ma il concetto è quello. Conte sa bene che il Napoli non ha una rosa infinita e teme che alla lunga possa pagare dazio. E allora meglio mettere le mani avanti. Tradotto: se vinciamo lo scudetto, siamo dei fenomeni. Se arriviamo quarti, va comunque benissimo. Se finiamo in Conference… beh, ve l’avevo detto!.

Il punto è: quanto durerà questa versione Zen di Antonio Conte? La calma apparente potrebbe saltare al prossimo pareggio, trasformando il maestro del calma e gesso nel Conte esplosivo che tutti conosciamo.

Il ristorante, nel frattempo, ha cambiato nome. Non è più quello europeo da 100 euro, ma una trattoria italiana più alla mano. Però il rischio è sempre lo stesso: a forza di abbassare l’asticella, Conte potrebbe ritrovarsi con il conto più salato del previsto. La domanda è: chi sarà il primo a sbattere i pugni sul tavolo? Il mister, De Laurentiis o i tifosi? Una cosa è certa: lo spettacolo è appena cominciato, e le portate principali devono ancora arrivare.

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