L’attacco del Milan è destinato a cambiare ancora: nuova rivoluzione attesa, c’è lo zampino di Max Allegri
Sei mesi possono sembrare pochi, ma nel calcio a volte bastano per cambiare completamente le carte in tavola. Quando Santiago Gimenez è sbarcato a Milano lo scorso gennaio, l’entusiasmo attorno al suo arrivo era palpabile. Un investimento da oltre 30 milioni di euro (32 fissi più 3 di bonus), frutto di un lungo corteggiamento, aveva acceso la speranza tra i tifosi rossoneri.
Il “Bebote” si è presentato con buone premesse, chiudendo la sua prima mezza stagione con 5 gol in 14 presenze di Serie A — 6 reti e 3 assist considerando tutte le competizioni. Non male, ma nemmeno abbastanza per blindare il suo futuro in rossonero.
Complice una gestione tecnica non sempre favorevole (Conceiçao gli ha spesso preferito Luka Jovic e Tammy Abraham), oggi il nome di Gimenez è sul taccuino dei “giocatori in bilico”. Un colpo di scena, se si pensa che solo sei mesi fa era considerato il volto nuovo del Milan. Ma il tempo, soprattutto nel calciomercato, scorre veloce. E ora, all’orizzonte, c’è un nuovo tecnico e con lui nuove gerarchie.
L’arrivo di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan rappresenta uno spartiacque. L’ex allenatore della Juventus, noto per la sua gestione pragmatica e per un’attenzione maniacale agli equilibri di squadra, non ripartirà certo dalle scelte del passato. Anzi, secondo fonti vicine all’ambiente rossonero, il reparto offensivo è uno di quelli che subirà i maggiori cambiamenti.
Con Jovic destinato a svincolarsi e Abraham pronto a rientrare alla Roma per essere girato altrove, Gimenez si ritrova a fare i conti con una concorrenza che, almeno sulla carta, non c’è più. Ma non è detto che questo basti per garantirgli un posto al centro del progetto.
Il nuovo direttore sportivo Igli Tare ha già in agenda un incontro con Rafaela Pimenta e Christian Gimenez (papà e agente di Santi) per fare il punto. E non è escluso che tra le righe emerga la sensazione che il Milan stia valutando un piano B.
Lo scenario più concreto, oggi, è che il Milan stia davvero esplorando nuove soluzioni offensive. Non si tratta solo di voci: le piste che portano a Dusan Vlahovic e Mateo Retegui sono reali, per quanto complesse. Il primo resta un sogno costoso, ma non impossibile se si aprissero determinati spiragli con la Juventus.
Il secondo, attualmente in forza al Genoa, rappresenta un’opzione più accessibile e in linea con la volontà di investire su giocatori con margini di crescita.
In questo contesto, Gimenez diventa quasi un punto interrogativo. Tare non ha ancora dato segnali di volerlo mettere sul mercato, ma il fatto che si parli con insistenza di altri profili nel suo stesso ruolo non può passare inosservato. La prossima stagione potrebbe essere decisiva per lui, ma anche per il Milan stesso, chiamato a trovare finalmente un centravanti capace di garantire continuità e incisività.
A questo punto, la domanda sorge spontanea: Santi avrà la forza e la maturità per conquistarsi un posto nel nuovo Milan? Oppure sarà uno di quei talenti che, pur arrivati con grandi aspettative, finiranno per cercare fortuna altrove? La risposta, forse, non è lontana. Ma prima, ci sarà da capire quanto davvero il club crede ancora in lui.
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