Certe storie sembrano finite, ma a volte si riaprono da un dettaglio che conta. C’è chi pensava a un saluto, e invece si parla di un ritorno. In mezzo, una stima profonda e qualche incastro da sistemare
Il Milan di Massimiliano Allegri è ancora un puzzle sparso sul tavolo. Qualche pezzo è già andato, qualcun altro è stato messo al suo posto, ma il disegno finale è tutto da comporre. E tra i pezzi più imprevedibili, ce n’è uno che sembrava già archiviato e che invece potrebbe rientrare clamorosamente in gioco.
Un ritorno non annunciato, quasi imprevisto. Di quelli che sembrano solo una tappa di passaggio, un appoggio momentaneo in attesa di sistemazione. E invece no, almeno non del tutto. Non se ti chiami Álvaro Morata.
Il prestito al Galatasaray doveva durare fino a gennaio 2026, ma in Turchia non è andata come sperava. Ambientamento complicato, prestazioni sotto tono, qualche malumore di troppo. E così Morata è pronto a rifare le valigie con sei mesi d’anticipo. Destinazione? In teoria Milan, ma con il bollino “in transito” incollato sulla schiena. In teoria, appunto.
In casa rossonera ci sono già abbastanza situazioni da sbrogliare: da chi è in bilico, come Maignan, Theo Hernandez e Leao – colonne che ancora non sanno se restare o cambiare aria – a chi è stato già messo sulla lista dei partenti. Emerson Royal, Chukwueze, Adli, Pobega e gli altri rientri dai prestiti. C’è da svuotare prima di riempire.
Ma proprio mentre si lavora agli esuberi, ecco che Morata torna a bussare alla porta. All’apparenza, senza troppe pretese. Ma con un asso nella manica: Massimiliano Allegri.
Il rapporto tra i due è noto, consolidato, persino affettuoso. Allegri l’ha allenato due volte alla Juventus e ogni volta ne ha fatto un titolare inamovibile, anche nei momenti più critici. E ora, che sta per tornare dal Galatasaray dopo un trasferimento a gennaio anche piuttosto curioso, si ripropone un’idea che sembrava impossibile.
Morata non ha mai nascosto l’ammirazione per il suo (ex?) allenatore. “Non ho parlato con Allegri – ha detto nel corso della sua presentazione al Milan – so che ha avuto momenti difficili e credo sia in vacanza per staccare. Ma quando lo incontrerò sarà divertente, perché con lui sono sempre stato bene. Mi ha aiutato tanto e lo abbraccio”.
Insomma, non è solo stima. È un legame vero, fatto di momenti condivisi e fiducia reciproca. E proprio questo potrebbe aprire uno spiraglio.
Non ci sono certezze, anzi: tutto lascia pensare che Morata tornerà a Milanello solo per fare le valigie e cercare una nuova destinazione, magari in Liga. Ma se non dovesse arrivare l’offerta giusta, se il Milan non dovesse chiudere in tempo per un’altra punta di scorta, allora quella porticina potrebbe restare socchiusa.
A una condizione, però: che Morata accetti un ruolo da comprimario, con un ingaggio ridotto e magari spalmato su più stagioni. Un aiuto alla bisogna, un uomo spogliatoio, un attaccante d’emergenza a cui affidarsi quando serve. Nulla di più. Ma forse, per lui e per Allegri, potrebbe bastare.
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