Sembrava tutto apparecchiato, ma un dettaglio ha cambiato il finale. La voglia di sentirsi al centro, di contare davvero, ha prevalso sul salto in avanti. E qualcuno, da lontano, osserva e prende nota
L’Inter sta faticando più del previsto nel sistemare il reparto che, al termine della scorsa stagione, sembrava il più urgente da toccare: il centrocampo. Non tanto per i nomi, quanto per l’equilibrio. Qualcosa andava rivisto, soprattutto davanti alla difesa. E invece siamo a fine giugno e ancora non si è mosso nulla.
La sensazione è che molto dipenda da Hakan Calhanoglu. Che ufficialmente è ancora lì, ma ufficiosamente è con un piede e mezzo fuori. Il Galatasaray continua a mandare segnali, la famiglia spinge, lui stesso ha già fatto capire di voler tornare a casa. Per lui sarebbe un finale di carriera perfetto: squadra del cuore, città di origine, applausi garantiti. Se poi ci aggiungiamo anche la variabile araba, con stipendi fuori mercato, il puzzle è completo. Manca solo una cosa: l’offerta giusta.
L’Inter chiede almeno 25-30 milioni. Non è una cifra folle, ma neanche una passeggiata per un trentunenne: l’affare comunque si può fare lo stesso, visto che il calciatore sta intercedendo personalmente con Marotta per realizzare il suo desiderio di tornare a casa, magari con uno sconto sul cartellino. Eppure, con quei soldi, Marotta e Ausilio avevano già individuato l’erede perfetto. Il nome giusto era Nicolò Rovella, centrocampista della Lazio rivelazione di questa stagione.
Regista giovane, già formato, già nel giro della Nazionale, e da poco riscattato a titolo definitivo dalla Lazio. Un investimento che l’Inter aveva considerato ideale: italiano, sostenibile, tecnico. E soprattutto: pronto. Uno di quelli che non hanno bisogno di sei mesi per capire dove si trova. Per questo Marotta si era fiondato su di lui con un’offerta anche importante, intorno ai 40 milioni di euro. Lotito aveva fatto muro (“Ha una clausola da 50”), ma alla fine con molta probabilità si sarebbe chiusa.
La trattativa si poteva fare. Ma non si farà. Perché, secondo le indiscrezioni raccolte dalla redazione di SerieaNews.com, Rovella ha detto no. Ha rifiutato l’Inter. Non per mancanza di ambizione, ma per una scelta molto chiara: restare alla Lazio e diventare il punto fermo della squadra di Maurizio Sarri. Che lo considera centrale nel suo progetto e che lo ha fatto sentire importante come non mai. E questo, evidentemente, ha pesato più di tutto il resto.
Una scelta controcorrente. Perché passare dalla Lazio all’Inter è, in linea teorica, un salto in avanti. Ma Rovella ha deciso di restare a Roma. Per continuità, per convinzione, anche per strategia. Perché sa che facendo bene con la Lazio può finire nel mirino della Premier, dove già un paio di club hanno iniziato a seguirlo.
Ma per il momento, a quanto ci risulta, Niccolò non ascolterebbe neppure quelle sirene lì. Vuole prima concludere il suo percorso alla Lazio, che gli sta dando tante soddisfazioni fino a portarlo anche a vestire stabilmente la maglia della Nazionale italiana.
Intanto Sarri gongola. Perché a centrocampo ha bisogno di una bussola. E se questa bussola decide spontaneamente di non cambiare rotta, tanto meglio. Una notizia che all’Inter ha fatto storcere il naso, ma che a Formello ha il sapore di una mezza vittoria.
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