Certe cose non si dicono per caso, soprattutto dopo una sconfitta. Una frase accende la miccia, ma non è l’unica. E ora queste parole sanno davvero di addio
Succede sempre così. Non quando perdi, ma quando smetti di fidarti. Quando le parole, anche se dette a voce bassa, fanno più rumore di una finale persa. È lì che si spacca qualcosa. E stavolta qualcosa si è rotto per davvero.
Dall’eliminazione con la Fluminense l’aria attorno all’Inter si è fatta pesante. Non (solo) per la sconfitta in sé, ma per il dopo. Per quello che è successo nelle ore successive. Quando le tensioni, fino a quel momento tenute a bada, hanno cominciato a sbordare da ogni parte. E hanno trovato voce nei modi più taglienti.
L’ha detta lui, il capitano. Uno che di solito ci mette sempre la faccia, anche quando le cose vanno male. Ma stavolta Lautaro Martinez ci è andato giù pesantissimo: “Se qualcuno non vuole stare in questa squadra, se ne vada”. Una di quelle frasi che pesano, perché non sono parole a caso. E non serviva certo un investigatore per capire a chi fossero rivolte.
Poi è arrivata la conferma indiretta. Marotta, in tv, ha lasciato intendere che sì, forse il bersaglio era proprio lui. Il turco. Che era lì, in gruppo, ma che non ha giocato nemmeno un minuto. E allora la gente si è chiesta: è davvero infortunato? O c’è dell’altro? Perché quando ti fermi in un momento così, con tutto ciò che sta accadendo intorno, il dubbio viene. Evidentemente anche ai tuoi compagni
Naturalmente il problema è il mercato. Sono settimane di fuoco per ciò che concerne Hakan Calhanoglu. Da quando è arrivata l’offerta del Galatasaray, il centrocampista turco sta facendo il diavolo a quattro per lasciare l’Inter. Le mezze frasi, prima del padre poi anche sue, le tante voci, quella che lo vorrebbe addirittura in prima linea a convincere l’Inter a fare uno sconto alla sua squadra del cuore.
Il club ormai è entrato nell’ordine di idee di cederlo, anche perché trattenere uno che scalcia così tanto è davvero difficile. L’altro giorno, a chi gli chiedeva se sarebbe arrivato al Gala, lui ha risposto con uno “Speriamo” che vale più di qualsiasi dichiarazione pubblica. Poi a un certo punto è arrivata anche quella.
Stamattina ha iniziato la moglie a gettare benzina sul fuoco, con un post lapidario, che parlava di tradimento. Destinatario, naturalmente, Lautaro Martinez, anche se il nome non era specificato. Ma non ce n’era proprio bisogno. Poi ci ha pensato lui stesso, con un comunicato che la dice ancora più lunga.
Lo fa a modo suo: tono pacato, ma parole nette. Spiega tutto. L’infortunio in finale di Champions, il nuovo problema muscolare negli USA, la voglia di restare vicino al gruppo nonostante tutto. Sottolinea che non c’è nessun mistero. Nessun retroscena. Solo un giocatore che avrebbe voluto esserci.
Poi però arriva la stoccata vera. “Le parole dopo mi hanno fatto più male di tutto il resto. Parole che dividono, non uniscono”. E ancora: “Io ho sempre giocato anche con il dolore. Non con le parole, ma con i fatti”. Frasi che parlano da sole. E che di fatto rompono ogni legame con l’Inter.
A questo punto la domanda non è più “se”, ma “quando”. L’impressione è che la rottura non sia più sanabile. Né internamente né pubblicamente. La dirigenza interista dovrà decidere come gestire la cosa, anche a livello comunicativo. Perché è chiaro che questa frattura rischia di minare molto più che una semplice cessione.
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