A poco meno di un mese dall’inizio del campionato, cambia il regolamento: la notizia è ufficiale, ecco cosa accadrà
Hai mai immaginato cosa succederebbe se una partita di Serie A venisse interrotta e riprendesse già il giorno dopo? Non è fantascienza, ma realtà. A partire dalla stagione 2025/2026, il regolamento ufficiale della Lega Serie A introdurrà una novità destinata a far discutere, ma anche a garantire maggiore continuità e giustizia sportiva. Dietro questa scelta c’è la volontà di ridurre le incertezze e i lunghi stop che troppo spesso hanno complicato i calendari delle squadre.
Cosa succede se una partita non inizia
Il nuovo regolamento stabilisce che, se una gara non parte affatto (magari per maltempo o altri motivi non legati alla giustizia sportiva), dovrà essere recuperata entro 24 ore. Sì, proprio così: il giorno dopo. L’eccezione? Solo in tre casi:
- Campo ancora impraticabile anche il giorno seguente.
- Sosta per le Nazionali o presenza di altre gare troppo ravvicinate.
- Provvedimenti della FIGC o sanzioni che impediscano il recupero immediato.
In tutte queste situazioni, si farà riferimento alla “prima data utile”. Ma attenzione: questa non è una formula vaga. Viene definita con precisione come il primo slot di calendario in cui entrambe le squadre hanno almeno due giorni liberi prima e dopo la partita. Un criterio pensato per tutelare l’integrità fisica dei giocatori e l’equilibrio della competizione.
La gara è iniziata ma viene interrotta: che succede?
Qui arriva una delle vere svolte. Se una partita comincia ma viene interrotta per cause non disciplinari, allora si dovrà giocare soltanto il tempo mancante. Il match riprenderà dalla situazione precisa in cui è stato sospeso: stesso risultato, stessa posizione della palla, stesso scenario, quasi come se il tempo si fosse fermato.
La quantificazione dei minuti residui è affidata al direttore di gara e non sarà contestabile. Anche in questo caso, la prosecuzione è fissata per il giorno dopo, salvo le eccezioni già viste. Curiosa, ma sensata, anche la regola sui tesserati: potranno scendere in campo anche giocatori nuovi (massimo tre), ma non chi è stato trasferito tra le due squadre. Chi è stato espulso, ovviamente, resta fuori. E le sostituzioni? Si parte da quelle già effettuate nel match interrotto.
Una norma che fa chiarezza (e ordine)
Questa riforma nasce dalla necessità di rispondere a situazioni già vissute in passato: ricordi Lazio-Torino del 2021? O Atalanta-Fiorentina sospesa per pioggia torrenziale? In quei casi si è navigato tra rinvii infiniti, ricorsi e polemiche. Oggi, con questa nuova norma, il calendario della Serie A diventa più stabile, più trasparente e meno esposto al caos.
L’obiettivo è duplice: offrire uno spettacolo continuo ai tifosi e semplificare la vita delle società, che spesso si sono trovate a ricalcolare preparazioni atletiche e logistica all’ultimo momento. E in fondo, anche per chi guarda la partita dal divano, sapere che si giocherà il giorno dopo evita quell’incertezza che spezza il ritmo della stagione.
Il nuovo regolamento, già approvato dal Consiglio della Lega Serie A, coinvolge anche il Campionato Primavera 1. Un segnale chiaro: si punta a uniformare le regole sin dalle giovanili. Ma la domanda che resta è: questa accelerazione nei recuperi sarà davvero sostenibile in un calendario sempre più affollato tra campionato, coppe e nazionali? Il campo, come sempre, darà la risposta.