Osimhen saluta Napoli con l’ultima provocazione, lasciando dietro di sé una scia di incomprensioni. Lo strappo era ormai insanabile. A Istanbul lo attendono, a Napoli nessuno lo rimpiangerà
Finalmente è finita. Victor Osimhen ha preso l’aereo per Istanbul e stavolta non ci sono “forse”. Saluta Napoli con una coda velenosa – e a giudicare dai toni, il sentimento è reciproco – per iniziare la sua nuova vita calcistica al Galatasaray.
La squadra che un anno fa lo ha accolto come un re decaduto, ridandogli un posto in prima fila, è ora pronta a farne il centro di tutto. Visite mediche, firme, foto con la sciarpa: manca solo il comunicato, ma l’addio è già consumato.
Una storia diventata tossica, tra silenzi pesanti e teatrini pubblici. Un rapporto che da mesi non stava più in piedi, sorretto solo da contratto e convenienze. Il Napoli aveva bisogno di liberarsi di Osimhen, Osimhen voleva liberarsi dal Napoli. E i tifosi? Hanno aspettato, hanno sperato, poi si sono stufati pure loro. E lo hanno fatto capire, per la prima volta in modo netto.
Osimhen e il video provocatorio: l’addio peggiore possibile. Era proprio il caso?
Il famoso striscione della curva A è stata la scossa che ha tolto ogni dubbio: pure i più affezionati si erano arresi. Non si trattava più di gol o statistiche. Era diventata una questione di fastidio. Per certi comportamenti, dentro e fuori lo spogliatoio. Per certe uscite improvvide, per certi atteggiamenti tenuti nel suo ultimo anno “vero” a Napoli, per il teatrino inscenato la scorsa estate, quando alla fine stava rischiando di restare col cerino in mano.
Poi il Galatasaray a salvargli la carriera e ora questa maratona estiva, di quelle telenovele che non finiscono mai anche quando gli sceneggiatori hanno finito le idee. Ogni giorno sembrava quello buono. Ogni giorno saltava tutto. Poi di nuovo “ci siamo”, e poi ancora “non ancora”. Un giro infinito che ha logorato tutti.
Fino all’uscita di scena più pacchiana possibile. Il video postato dal Galatasaray, con Osimhen che sull’aereo dice “Solo il Gala”, in italiano, lui che l’italiano in 4 anni non l’ha mai voluto imparare, è tutto tranne che un contenuto casuale.
Nessuna esigenza comunicativa, nessuna naturalezza. Solo una provocazione. Una frecciatina neanche troppo velata al Napoli e, più in generale, all’Italia. Perché usare proprio l’italiano, se non per far passare un messaggio? E soprattutto: perché i turchi ci si sono prestati?
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Difficile credere che l’iniziativa sia tutta del club. Più probabile che ci sia stata quantomeno una complicità, se non una regia. Il sapore è amaro, e il finale di questa storia conferma che nessuno ne esce davvero bene, tranne il Napoli che incassa una cifra che non sperava più di incassare. Ma almeno, ora, è finita. O forse no, conoscendolo. In bocca al lupo per la nuova avventura, ma che resti pure dov’è. Napoli ha già dato.