Una volta imprescindibili, ora pesi ingombranti. Due giocatori in cerca di riscatto e due club che non sanno più come gestirli. A volte, scambiarsi il problema è l’unico modo per trovare una soluzione
A volte finisce così. Il club ci crede, l’allenatore pure, arrivano proposte importanti, magari troppo vantaggiose per dire di no. E il giocatore firma. È tutto molto logico, all’inizio. Un affare per tutti, in teoria. Poi però cambiano le cose. L’importanza in campo si riduce, lo stipendio no. E quando il rendimento non regge più il peso dell’ingaggio, inizia il corto circuito.
Ci sono due esempi lampanti in Serie A. Lorenzo Pellegrini da una parte, Piotr Zielinski dall’altra. Due centrocampisti di valore, due contratti pesanti, due situazioni ormai logore. E, forse, una sola via d’uscita che metta d’accordo tutti.
Lorenzo Pellegrini ha vissuto la parabola perfetta del calciatore bandiera. Romano, capitano, stimato dentro e fuori. Fino a qualche tempo fa, nessuno avrebbe immaginato una Roma senza di lui. E invece oggi è a un passo dall’essere un separato in casa.
L’ultimo rinnovo, firmato con tanto di minacce esterne da parte di Juve e Inter, lo ha portato a guadagnare 4 milioni netti a stagione. Numeri da top, ma non più sostenuti da prestazioni da top. Il contratto scade nel 2026, ma il feeling con l’ambiente è ai minimi termini. E se non parte adesso, rischia di restare ai margini. Del campo e del gruppo.
Zielinski, dal canto suo, è stato un colpo da Marotta: parametro zero, esperienza, tecnica. Un acquisto da grande squadra. Ma il campo ha detto altro. Troppi problemi fisici, poca continuità. E uno stipendio simile a quello di Pellegrini: 4,5 milioni netti l’anno. L’Inter lo aveva immaginato come un valore aggiunto e chi sperava in un rilancio il prossimo anno resterà deluso. Oggi è sul mercato, ma nessuno si accalca per prenderlo. L’Arabia? Già rifiutata ai tempi di Napoli. E oggi non è che le cose siano cambiate.
Scambio Pellegrini-Zielinski: una soluzione tampone che limita i danni
E se la soluzione fosse proprio uno scambio? Pellegrini all’Inter, Zielinski alla Roma. Un’operazione che non scalda i cuori, ma potrebbe sistemare le cose. Marotta lo segue da tempo, Pellegrini. E anche quando c’era Inzaghi si parlava di un suo possibile arrivo. Chivu lo potrebbe usare come mezzala o come jolly dietro l’attaccante. È un profilo duttile, e all’Inter, con meno pressione addosso, potrebbe ritrovarsi.
Alla Roma, invece, Zielinski non farebbe il titolare fisso, ma a Gasperini è sempre piaciuto. L’ha anche elogiato pubblicamente in passato, quando allenava l’Atalanta. Lo conosce bene, ne apprezza le qualità tecniche. È uno che può ancora essere utile, se messo nel contesto giusto.
Naturalmente, c’è un problema di fondo. Entrambi guadagnano troppo per quello che oggi offrono. E se vogliono davvero ripartire, devono farsene una ragione. Spalmarsi l’ingaggio, magari rinunciare a qualcosa. Perché restare fermi, a guardare gli altri giocare, non conviene a nessuno. Né a loro, né ai club.
Uno scambio del genere non fa vendere magliette. Ma risolve una questione economica, sblocca due situazioni incagliate e potrebbe regalare un nuovo inizio a due carriere che, da un po’, sembrano bloccate sullo stesso binario morto.