La Federcalcio è ora nei guai: chiesto un risarcimento danni ingente da parte del calciatore, il motivo è davvero clamoroso
Ti sei mai chiesto cosa succede a un calciatore quando la sua carriera rischia di essere stravolta da un’accusa infondata? Non parliamo solo di reputazione, ma di occasioni perse, sogni infranti e contratti milionari che svaniscono nel nulla. Dietro ogni assoluzione c’è una storia più grande, e quella di Lucas Paquetà ha tutti gli ingredienti per diventare un caso clamoroso anche fuori dal campo.
Lucas Paquetà e l’accusa che ha bloccato tutto
Il suo nome era pronto a comparire accanto a quello dei campioni del Manchester City, in una squadra capace di dominare in Inghilterra e in Europa. Ma proprio mentre il trasferimento sembrava ormai cosa fatta, una bufera lo ha travolto: la Football Association lo ha accusato di essersi fatto ammonire volontariamente per favorire delle scommesse sospette collegate a conoscenti.
Una vicenda surreale, che ha congelato un’operazione da 100 milioni di euro e gettato ombre pesanti sul futuro del brasiliano. Secondo quanto emerso, la FA avrebbe avviato un’indagine basata su elementi circostanziali, con cifre modeste (si parla di 50.000 euro scommessi per presunti incassi superiori ai 150.000), ma con potenziali conseguenze devastanti: si era parlato persino di una possibile squalifica a vita.
Per mesi, Paquetà ha vissuto sospeso, con la stampa addosso e il sogno City ormai svanito. Fino alla sentenza definitiva, che ha ribaltato tutto: assoluzione piena. Le prove? Fragili. Le accuse? Non dimostrate. Il danno? Incalcolabile.
La rivincita legale: Paquetà pronto a fare causa alla FA
Ora, però, il vento è cambiato. Dopo mesi di silenzio, Lucas Paquetà è pronto a passare al contrattacco. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, l’ex Flamengo, oggi in forza al West Ham, avrebbe dato mandato al suo avvocato Alistair Campbell per valutare una causa multimilionaria contro la FA. L’obiettivo? Ottenere un risarcimento per il danno economico e sportivo subito.
“Era sul punto di firmare con il Manchester City, poi tutto si è bloccato. E quell’anno la squadra ha vinto la Premier League”, ha dichiarato Campbell. Il riferimento è chiaro: oltre al contratto da top player, Paquetà si è visto portare via la possibilità concreta di aggiungere trofei di peso alla propria carriera. Una chance che, a 26 anni, non capita tutti i giorni. E che forse, realisticamente, non tornerà più.
La FA, dopo aver comunicato di non voler fare ricorso, ha ribadito il suo impegno per l’integrità del calcio. Ma per il giocatore e il suo entourage non basta. La reputazione è stata messa in discussione pubblicamente, e ora la priorità è ottenere giustizia: non solo nei tribunali sportivi, ma anche in quelli civili. Il messaggio è chiaro: non si può distruggere una carriera basandosi su supposizioni.
A questo punto la domanda sorge spontanea: può una federazione sportiva essere ritenuta responsabile per i danni causati da indagini mal condotte? La storia di Paquetà potrebbe aprire un precedente delicatissimo, soprattutto in un calcio dove l’equilibrio tra giustizia sportiva e diritti individuali sembra sempre più sottile. E chissà se altri, in futuro, troveranno il coraggio di fare lo stesso percorso.