Igor Tudor può presto prendere una decisione clamorosa: le prossime gare saranno decisive per un protagonista in bianconero

Una vittoria per 4-3, un pareggio per 4-4. Il comune denominatore sono i minuti di recupero: quelli che hanno regalato alla Juventus due punti in più e lasciato la squadra a punteggio pieno con i nerazzurri spediti a -6 ma anche quelli che hanno impedito di bagnare l’esordio in Champions League con una sconfitta.
Di certo c’è che la Juve non molla mai: un carattere assorbito dall’allenatore, rinomato per la sua grinta e non solo. Ed ovviamente di positivo c’è anche l’attacco: fuoco alle polveri si potrebbe dire, perché la squadra bianconera fa paura eccome nel reparto offensivo.
Vlahovic è senza dubbio l’uomo copertina di questo inizio di stagione: il bomber serbo ha segnato una doppietta contro i tedeschi e, eccetto che contro l’Inter, ha sempre segnato in questo inizio di stagione, sia con il club che con la maglia della Serbia. Da subentrato sta diventando un’arma più pericolosa della bomba nucleare, un calciatore impossibile da decifrare ed arginare per gli avversari.
Di Gregorio rischia il posto: la posizione del tecnico e della dirigenza
Il rovescio della medaglia è dato ovviamente dalla difesa. Sette gol in due gare appena sono un fardello troppo pesante per chi ambisce a vette i campionato ed Europa. Tudor ne è cosciente e deve capire e risolvere il corto circuito creatosi dopo le prime due gare con clean sheet annesso.

C’è da lavorare alla Continassa e magari riflettere anche su alcune scelte che potrebbero rivelarsi drastiche. Dietro la lavagna, dopo la gara contro il Borussia, è finito Di Gregorio. Arrivato la scorsa estate dal Monza per circa 20 milioni di euro, ha sempre disputato prestazioni più che sufficienti. Concreto senza diventare protagonista assoluto, Di Gregorio in questa stagione ha però collezionato qualche indecisione di troppo.
Come fare? La maglia bianconera inizia a pesare, i tifosi intanto iniziano a mugugnare e guardano a Mattia Perin con sempre più convinzione. E’ arrivato il momento del secondo portiere? Non ancora. O meglio, Tudor non vuole cambiare in porta ma, anzi, dare fiducia all’ex Monza che però dovrà dare risposte confortanti in campionato e Champions.
L’investimento, d’altronde, è stato importante: oltre ai 18 milioni del cartellino, altrettanti da versare come ingaggio in cinque anni. Un costo notevole per la società che ha voluto puntare su di lui per il dopo Szczesny: il polacco era una garanzia assoluta, Di Gregorio dovrà diventarlo in fretta, prima che Comolli decida di guardare altrove e portare alla Continassa un nuovo inquilino da piazzare tra i pali.





