Juventus, respinto il ricorso contro la chiusura della curva e aggravata la pena

JuventusLa Corte Sportiva d’Appello Nazionale ha respinto il ricorso della Juventus contro la chiusura per un turno della tribuna sud e ha aggravato la sanzione. Diventano due le gare da disputare con i settori ‘Tribuna Sud 1° e 2° anello’ privi di spettatori, con sospensione dell’esecuzione della seconda gara, mentre resta confermata l’ammenda di 10mila euro.

I MOTIVI DELLA CONDANNA

Il Giudice Sportivo aveva sanzionato il club bianconero per cori insultanti di matrice territoriale, reiterati ed aggravati dalla recidiva specifica, nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria, provenienti dalla grande maggioranza dei tifosi assiepati nel settore interessato, e pertanto percepiti in tutto l’impianto, preceduti al 6° minuto del secondo tempo, da un coro discriminatorio di matrice evidentemente razziale nei confronti del calciatore del Napoli Koulibaly.

IL RICORSO DELLA JUVENTUS

L’avvocato della Juventus Luigi Chiappero, in sede di ricorso aveva sottolineato come: “La contraddizione di questo ricorso è che non vi sarebbe ragione per difendere frasi e gesti che nessuno di noi vorrebbe vedere o sentire ma la sanzione è pur sempre insopportabile a sua volta quando manifesta una disparitĂ  di trattamento tra Juventus e le altre societĂ . Non credo che la responsabilitĂ  oggettiva per le societĂ  per i cori razzisti e territoriali sia un buon metodo per punire ciĂ² che davvero deve essere sanzionato. E’ ora di punire i singoli autori di comportamenti sbagliati. E’ ora di applicare la responsabilitĂ  individuale, almeno laddove la tecnologia lo consente, come nel caso dell’Allianz Stadium. La colpa di qualcuno diventa la punizione per tutti e tra questi ci sono sicuramente degli ‘innocenti’ i tanti che facendo parte di quel settore non hanno cantato, i molti che se non fosse per pochi non avrebbero cantato, la societĂ  che paga per tutti coloro che non avrebbero mai voluto sentire certi cori vergognosi, che nessun moderno tifoso vuole piĂ¹ sentire”.