Nazionale, Mancini: “Nessuno è bocciato, ripartiamo dalla Polonia”

Mancini
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Ripartire dal preziosissimo successo in casa della Polonia, una vittoria frutto del bel gioco e arrivata sui titoli di coda grazie al gol realizzato da Cristiano Biraghi, è questo l`obiettivo di Roberto Mancini e della sua Nazionale, che sabato a Milano affronterà il Portogallo giocandosi le ultime possibilità di vincere il girone e volare alla Final Four della UEFA Nations League. Servirà una vittoria, sperando poi che la Polonia riesca a fermare i lusitani nell’ultimo incontro del Gruppo 3.

MANCINI, RIPARTIAMO DALLA POLONIA

“Italia guarita è una parola grossa – sottolinea Mancini nella consueta conferenza stampa di inizio raduno rilanciata dal sito della Figc, non penso che sia mai stata malata. Bisogna fare meglio per tirarsi fuori da un momento difficile. Vogliamo continuare sulla strada intrapresa contro Ucraina e Polonia cercando di migliorare, in primis in fase realizzativa. Giochiamo per battere il Portogallo e per conquistare il primo posto del girone, pur sapendo che non dipenderà solo da noi”. Nelle sue prime sette partite da Ct, Mancini ha convocato 51 giocatori, 11 sono stati gli esordienti, a cui negli incontri con Portogallo e Stati Uniti potrebbero aggiungersi Stefano Sensi, Sandro Tonali e Vincenzo Grifo: sono loro i tre volti nuovi di una Nazionale che guarda ai giovani ancor prima dell’esordio in Serie A, ma anche a chi come Grifo si è messo in mostra lontano dall’Italia.

PORTE APERTE A TUTTI

Ad un cronista che gli chiede se la mancata convocazione di Balotelli e Belotti rappresenti una bocciatura il Ct replica: “Nessuno è bocciato. Abbiamo un po’ di tempo fino all’Europeo, ci sono tanti giocatori che fanno parte di questo gruppo e se giocheranno bene saranno chiamati”. Porte aperte per tutti quindi, da Belotti a Stephan El Shaarawy, autore di una bella doppietta ieri nel match di campionato tra Roma e Sampdoria: “El Shaarawy è un caso lampante. Se continuerà a far bene sicuramente sarà chiamato. Lo conosciamo bene, per questo fin qui non è stato convocato, a vantaggio di chi non conoscevo e volevo vedere da vicino in allenamento. Belotti può fare molto di più, due anni fa fece un campionato straordinario. Per lui vale lo stesso discorso, se continuerà a migliorare tornerà fra i convocati”.