L’accusa di doping era stata formulata nei confronti del giocatore di Terni dopo la gara contro il Torino del 22 settembre scorso. Il difensore aveva utilizzato lo spray cicatrizzante Trofodermin, contenente il clostebol, sostanza dopante. Come riporta il portale esperto nelle vicende della Strega, Ottopagine, il Pubblico Ministero aveva chiesto 12 mesi di squalifica per l’atleta e 4 anni per il medico. Ma al termine della precedente udienza il capitano aveva avuto la possibilità di tornare in campo.
Lo scorso 18 dicembre scorso aveva riqualificato l’accusa, determinando l’inevitabile slittamento del processo. I termini cautelari di tre mes nel frattempo erano scaduti e Lucioni aveva potuto usufruire di “una “zona franca” in cui non era né sospeso, né squalificato”. Lucioni aveva così potuto giocare tre partite di campionato, quella di Marassi col Genoa e le due casalinghe contro Chievo e Sampdoria.
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