Rivelazioni shock quella di Bruce Grobbelaar, ex portiere del Liverpool. Nel 1975 infatti, a soli 18 anni, a prestare servizio per 11 mesi nell’esercito del suo Paese natale (l’attuale Zimbabwe) durante la guerra civile in Rhodesia. Fu arruolato nell’esercito rhodesiano come scout. Per difendere la propria vita, l’ex portiere fu costretto a uccidere tante persone. Quest’ultimo ha deciso di raccontarsi parlando di quel brutto periodo della sua vita ai microfoni di “Guardian”.
“Era il crepuscolo e quando il sole inizia ad affossarsi, vedi le ombre tra i cespugli. Non riesci a riconoscere granché finché non vedi il bianco degli occhi dei soldati. O vivi tu o loro. Spari, vai a terra e c’è uno scambio di proiettili. Poi senti delle voci che ti dicono ‘Caporale, mi hanno colpito!’ e fai per zittirle, altrimenti vieni ucciso tu e gli altri. Quando cessa il fuoco vedi corpi a terra dappertutto. La prima volta tutto quello che hai nello stomaco ti risale fino alla bocca. Ho ucciso tante persone e per questo ho sempre vissuto la mia vita giorno per giorno. Posso solo pentirmi di quello che ho fatto, ma non posso cambiare il mio passato“.
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