Rocchi agli arbitri piace il Var? âHo fatto quattro derby di Roma col cappio al collo, stavo tre notti sveglio: prima durante e dopo. Gli ultimi due invece, col Var, me li sono goduti. Non câè arbitro che possa essere contrarioâ.
Qualâè Lâapproccio degli arbitri al Var? âIo non cambio lâapproccio, cerco di non usare la tecnologia, di non averne bisogno. Di recente ci sono riuscito. Ma so che se devo usarla, mi ripara un errore. Ă un vantaggio, se lo vedi come un muro lo userai sempre male. Il vero problema è la linea di intervento. Su questo, tutti ci lasciamo le penne: a volte sei troppo interventista, altre troppo poco. Da Var puoi creare una tensione allâarbitro o puoi levargliela. Ma nella cabina sei solo, con un assistente, ed è difficile capire il momento. Nei raduni ci diciamo sempre che il Var non deve essere amico dellâarbitro. Se gli vuoi bene rischi inconsciamente di non volergli far fare una figuraccia e non correggi un errore che potrebbe salvargli la partita. Ma il Var non è la moviola: deve riparare il chiaro errore, non infilarsi in situazioni discutibiliâ.
Se un arbitro è bravo, perchĂŠ è bravo a usare la tecnologiaâDopo aver deciso devi aprire la mente e dire subito: avrò mica sbagliato? Sennò magari rischi di convincere il tuo collega al Var che hai ragione tu e lo porti in errore o gli togli la forza di intervenire. Poi, devi essere bravo a richiudere la mente senza farti condizionare dallâaver visto maleâ. Proprio per questi motivi, Rocchi insiste sulla scissione delle carriere, come avvenuto ai Mondiali in Russia: âĂ stata la chiave della kermesse iridata. Il Var faceva solo quello, ha funzionato beneâ. Il famoso cambio di protocollo: âIn realtĂ , lâinserimento del termine âevidenteâ alla dicitura âchiaro erroreâ è solo per rafforzare il concetto. Non è cambiato nulla. Ma ciò che per me può non essere chiaro errore magari per lâallenatore o il tifoso lo è perchĂŠ gli cambia la partita. Ă la soggettivitĂ . Faccio un esempio: il regolamento oggi parla di volontarietĂ e io devo seguire quello. Ma se lo stesso intervento per me è volontario e per un mio collega no, chi ha ragione? Tutti e due, o nessuno. CosĂŹ chi vuol far polemica ci si inserisce facilmenteâ.
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