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Milan-Betis, Gattuso in conferenza: “Su di noi molta pressione”

Scritto da
Alessandro

MILAN– Un Gennaro Gattuso decisamente non sereno quello che è intervenuto nella conferenza stampa di viglia di Milan-Betis. La gara di Europa League di domani sera sarà di fondamentale importanza non tanto per la classifica (per quanto il mantenimento del primato nel girone è un aspetto da non sottovalutare), quanto per il futuro del mister rossonero. Il derby giocato con così poca personalità ha gettato Gattuso, nuovamente, sulla graticola, e domani a San Siro si giocherà una bella fetta della sua permanenza. Ringhio però non vuole parlare di futuro, e commenta anche le voci che vogliono Donadoni pronto a sostituirlo sulla panchina del Milan.

Partita difficile

Davanti ai media Gattuso parla si della gara di domani, analizzando però prima il derby di domenica sera: “Si deve ripartire, anche se l’amarezza rimane – sostiene -. Contro l’Inter non avevamo preparato la partita per pareggiarla, mentalmente la squadra mi è piaciuta. Chi vuole pareggiare mette linee a cinque in campo e due pullman davanti alla porta. Dovevamo palleggiare meglio, c’è venuto un po’ il braccino“. L’analisi poi degli avversari di domani, con nota su chi è arrivato nello scorso mercato: “Il Betis gioca bene, tiene molto la palla, presenta una difesa a tre che diventa a cinque. Finora credo di aver utilizzato i nuovi acquisti come Castillejo, Laxalt, Bakayoko e Reina. Del mercato estivo sono contentissimo, poi i minuti di utilizzo dipendono da tanti fattori“.

In discussione

Come detto la partita di Europa League potrebbe rappresentare un importante crocevia per il futuro rossonero di Gattuso. Il tecnico del Milan risponde così rispedendo al mittente tutte le critiche: “Ho iniziato cinque anni fa coi miei alti e bassi, ma credo fortemente in ciò che faccio. E mi prendo le mie responsabilità. A novembre compio un anno da allenatore del Milan, ho perso solo 6 partite. Le voci su Donadoni? Ho vissuto molto di peggio a Creta e a Pisa. Con Leonardo e Maldini ci confrontiamo come nelle famiglie, ci diciamo le cose in faccia“.

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