“Il Mondiale è un rammarico che mi porterò sempre dietro, perché chiaramente non potrò più giocarlo -sottolinea il 34enne difensore ai microfoni di Sky Sport-. Sono stato eliminato due volte al primo turno, quando avremmo potuto fare di più. Poi c’è stata la mancata qualificazione. Qualche rammarico ce l’ho, ma porterò con me tante emozioni di questa fantastica avventura”.
Sabato a San Siro con il Portogallo il capitano di Juventus e Nazionale taglierà il traguardo delle 100 presenze in azzurro: “È un onore, più di qualsiasi sogno si possa fare da bambino. Si sogna di fare il calciatore, di giocare in Serie A e in Nazionale, ma arrivare a 100 presenze è tanto oltre. Sicuramente delle doti naturali le ho, ma c’è tanto lavoro dietro questo traguardo. La maglia azzurra è speciale, non ti identifichi in un club ma rappresenti la tua nazione. Vivi delle emozioni e le fai vivere a tutta la nazione, una sensazione che non si raggiunge neanche nelle partite più importanti. E casualmente, il 17 novembre ho fatto il mio esordio e, se tutto va bene, sempre il 17 novembre farò la mia centesima partita”.
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