ITALIA-PORTOGALLO – Intervenuto in conferenza stampa, Roberto Mancini, ct della Nazionale, ha parlato della partita di Italia-Portogallo, partita di Nations League in programma domani sera a San Siro: “Per quanto riguarda la formazione abbiamo ancora 24 ore, decideremo domani. Sicuramente Immobile ha molte possibilità di partire dall’inizio”.
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Sui primi mesi da commissario tecnico: “Mi sono trovato benissimo, sono felice di questa scelta. Chiaramente l’inizio è stato un po’ difficoltoso perché a causa della mancata qualificazione ai Mondiali il morale era sotto i tacchi. Ho però trovato ragazzi pronti a riboccarsi le maniche per riportare l’Italia dove merita. Ci vorrà chiaramente un po’ di tempo perché qui nessuno ha la bacchetta magica, ma stiamo migliorando di partita in partita e questa è la cosa più importante”.
“Se guidi la Nazionale ci sono 50 milioni di persone che vogliono che tu vinca, che convochi giocatori delle loro squadre, ma un po’ di esperienza l’ho accumulata in questi anni. La cosa bella è vedere che San Siro ci saranno oltre 70 mila tifosi, è uno stadio che risponde sempre. La squadra nelle ultime partite ha fatto buone prestazioni e questo è importante”. Sull’obiettivo dopo la vittoria contro la Polonia: “Ci piacerebbe passare alla final four, è certo questo questo. Nelle prime partite dovevamo dare la possibilità ai ragazzi più giovani di giocare partite importanti, serviva che facessero esperienza. Per un giovane diventa difficile se non gioca mai. Il nostro obiettivo è poi l’Europeo, dobbiamo pensare che tra due anni avremo ragazzi con più esperienza”.
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Sui giovani: “Se uno è bravo arriva in Nazionale. Qui abbiamo una buona generazione di ragazzi sui 18-20 anni, ma hanno bisogno di giocare e non è giusto che siano in B o in C. Dobbiamo conoscerli, è importante per noi, dobbiamo lavorarci. Ci sono poi giocatori d’esperienza che li aiutano a crescere, ma abbiamo un buon serbatoio”. Sulla mancata qualificazione a Russia 2018: “L’Italia non è mai morta. Io mi ricordo bene quelle due partite, meritavamo di passare. Il calcio è anche questo, sono cose capitate a tutte le Nazionali. L’anno scorso è successo all’Italia, per noi andare ad un Mondiale è molto importante. Ci siamo rimboccati le maniche, ma la strada è ancora lunga. Proveremo a tornare ad alti livelli”.
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