La Roma cade a Bergamo sotto i colpi dell’Atalanta orfana del Papu Gomez, prova di forza dei ragazzi di Gasperini.
Fonseca ha chiarito più volte nelle ultime settimane che quella di Napoli era una sconfitta frutto di un incidente di percorso, e che la squadra non sarebbe più incappata in una debacle cosi fragorosa come quella del San Paolo.
Ed in effetti, dopo dopo la gara di Napoli la compagine capitolina non ha più perso in campionato (2 vittorie, un pareggio), vincendo anche quella subito successiva in Europa League contro lo Young Boys, e perdendo solo l’ininfluente sfida con la Cska Mosca.
La promessa di Fonseca, però, è durata meno di un mese: la Roma è caduta nuovamente, fuori casa, sotto i colpi di un’Atalanta che ne è venuta fuori con una prova di forza importante, ribaltando anche l’iniziale svantaggio.
Si, perchè la squadra giallorossa era riuscita a portarsi avanti dopo un paio di minuti grazie alle rete del solito Dzeko, indirizzando il match su un binario favorevole per il bosniaco ed i suoi compagni. Eppure, quello che è venuto dopo non ha legittimato il vantaggio lampo.
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Cosi nella ripresa la squadra di Gasperini, dopo aver fatto ballare gli avversari nel primo tempo, è riuscita a rimettere in piedi la partita con una grande prova d’orgoglio. E poco importa se in campo non c’è il Papu Gomez.
L’Atalanta ha dato dimostrazione di non essere dipendente dal suo campione argentino, e cosi il risultato è arrivato in barba alle polemiche degli ultimi giorni. Dopo sei partite a secco, ci ha pensato Duvàn a firmare il pari con un gol di potenza.
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Poi i nerazzurri si sono compattati, andando a travolgere una Roma disunita e condizionata anche dall’infortunio di Spinazzola, costretto ad uscire anzitempo dal rettangolo di gioco.
Ed allora il gol di Gosens a ribaltare il risultato, poi quello di Muriel a certificare lo strapotere nerazzurro ed infine anche il gol di Ilicic, che di fatto ha allontanato automaticamente le critiche ed il chiacchiericcio attorno al suo rapporto con Gasperini.
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