La Juventus perde contro la Fiorentina e potrebbe questa sera ritrovarsi a -10 dalla vetta: per Pirlo un confronto lo ‘distrugge’
Una sconfitta, la prima in campionato, che lascia però un terribile retrogusto amaro prima delle feste. La Juventus va ko in casa contro la Fiorentina e potrebbe chiudere il 2020 a dieci punti dal primo posto in classifica. Certo c’è la gara con il Napoli da recuperare, chissà quando, ma anche uno svantaggio che inizia a farsi pesante.
Come pesante è stata la sconfitta di ieri sera: bianconeri irriconoscibili che sono tornati a mostrare tutti i limiti palesati fino a qualche settimana fa. I progressi delle ultime gare spazzate via, complice anche l’espulsione di Cuadrado e le decisioni di La Penna. Ma Pirlo non può appellarsi a nessun alibi perché per il suo inizio da allenatore parlano i numeri e il quadro delineato non sorride al tecnico.
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Basta rapportare le prime 13 partite di campionato della Juventus di Pirlo con quella, tanto discussa, di Sarri dello scorso anno per capire che per i bianconeri il passaggio di consegne è stato tutt’altro che indolore. Quasi un punto in meno di media alla tredicesima giornata: la Juve di Sarri aveva collezionato 35 punti, in pratica 2,7 a partite. Quella di Pirlo è a 24 punti, 1.8 per ogni gara disputata.
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C’è un abisso e anche se i gol fatti sono gli stessi (25), in difesa la differenza si fa sentire: 11 gol al passivo per Sarri con 5 clean sheet in 13 gare; 13 le reti subite da Pirlo e solo tre partite senza prendere gol. Solo numeri, certo, ma sono quelli che decretano per un tecnico successo o fallimento e per Pirlo, al momento, risuona forte l’eco del secondo…
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