Ancora+un+anno+senza+Davide
serieanewscom
/2021/03/04/davide-astori-anniversario-morte-scomparsa/amp/
Cagliari

Ancora un anno senza Davide

Scritto da
Sabrina Uccello

Il 4 marzo del 2018, una domenica mattina, a 31 anni, la morte prematura di Davide Astori, capitano della Fiorentina e calciatore di tutti. 

Dov’eravamo quella mattina qualsiasi, prima del match della domenica, Udinese-Fiorentina? 27esimo turno del campionato di Serie A.

Niente, probabilmente non stavamo facendo niente. Stavamo soltanto aspettando. Aspettando, come i compagni di squadra, che Davide uscisse dalla sua stanza e andasse a fare colazione, alle 09:30. Puntuale, al solito. Io, invece, stavo andando a un pranzo di compleanno quando lessi: “É stato trovato morto Davide Astori, nell’albergo dove alloggiava la Fiorentina”. Ma va, fake news. E invece…

Tutte le news sulla SERIE A e non solo: CLICCA QUI!

La scomparsa di Davide Astori

Davide Astori – Fiorentina (GettyImages)

Nessuno immagina il posto dove morirà. Davide non avrebbe mai potuto immaginare l’Hotel Là di Moret, a Udine. Perché un calciatore semplicemente non se ne va, al massimo si ritira sulla soglia dei 40 anni.

Lui ne aveva appena 31 e non aveva mai fatto troppo rumore. Gentile, pacato, un difensore mancino bravo nei colpi di testa, un direttore d’orchestra del reparto arretrato di (tra le altre) Cagliari, Roma, Fiorentina. Onesto operaio anche della Nazionale italiana, con la quale si era tolto anche lo sfizio di segnare, nella finale per il terzo posto, una rete all’Uruguay nella Confederations Cup del 2013, in Brasile. Ancora ambizioso, prima che si fermasse il cuore.

Astori in Confederations Cup con l’Italia

L’epilogo

“Morte per cause naturali”, si dice. Ma cosa significa? Davide Astori è morto molto probabilmente (ancora s’indaga) per un arresto cardiocircolatorio, pur non essendoci stati segni premonitori rispetto ad alcun problema, in precedenza. L’ultimo a vederlo è stato l’ex compagno di squadra, Marco Sportiello, la sera prima. Davide, infatti, dormiva da solo. Gli piaceva così. E così se n’è andato: in silenzio. Senza gridare, senza soffrire e senza rendersene conto. Forse avrà pensato di non dare fastidio, nemmeno a Vittoria, che può conservare l’immagine più pacifica di suo padre.

Eppure, niente è stato più uguale. Non perché Astori fosse l’astro più brillante del calcio italiano contemporaneo e non perché avesse vinto una Champions League. Davide era amato perché faceva bene, era per bene. Era per tutti. In quell’albergo di Udine si è fermato il tempo, poi il calcio. Genoa e Cagliari, già in campo quel giorno, sconvolte, chiesero e ottennero di non disputare la partita. Fisso, senza spiegazione, lo sguardo dei calciatori. É lo stesso ancora oggi.

Davide Astori omaggiato a Wembley (GettyImages)

LEGGI ANCHE >>> Tre anni senza Astori, la testimonianza: “Davide una persona rara” | ANews

Davide ha fermato il tempo. Al minuto 13 di quella giornata di Serie A applausi e lacrime, poi la sua immagine. Dovunque, da Roma a Buenos Aires. Ha fermato i gol, dedicati a lui. Il primo? Pinilla con la Universidad de Chile. Il più emotivo? Badelj che s’inginocchia a terra e piange.

Anche i calciatori pensano, seppur in campo. Anche loro muoiono, seppur non sia previsto nel compendio delle nostre idee.

Davide ha fermato il tempo, da tre anni. Io ci penso ancora, non lo dimentico mai. Ho sostituito nella mia mente le immagini più significative del calcio con la sua: prima e dopo la morte, perché Astori ha racchiuso il senso di questo gioco.

Onesto e leale, competitivo ma pulito, continuo ma mortale.

Ciao Davide, è il 4 marzo del 2021. Non è andato tutto bene, e noi ti pensiamo ancora.

Articoli recenti

Calhanoglu, la nuova svolta: c’entra anche Chivu

Hakan Calhanoglu, arriva la nuova svolta: dopo gli ultimi due gol, cambia tutto per il…

2 giorni ago

Juventus, inizia il nuovo corso: il retroscena sulla fine della relazione fra Igor Tudor ed il club

La Juventus ha dato via al nuovo corso: Spalletti è pronto a sedersi sulla panchina…

4 giorni ago

Juventus, emergenza fascia: la soluzione può arrivare dalla Premier League

La Juventus deve fare i conti con una grave emergenza: servono rinforzi e la soluzione…

7 giorni ago

Chivu e la rinascita nerazzurra: come ha trasformato l’Inter in quattro mesi

L'Inter è reduce dal 4-0 in Champions League contro l'Union Saint Gilloise ed è seconda…

2 settimane ago

Napoli, la sconfitta rivela un grande problema: tre i nodi per Conte

Il ko contro il Torino ha acceso un altro allarme in casa azzurra: il Napoli…

2 settimane ago

Yildiz tra Juve e Chelsea: cosa sta succedendo davvero?

Kenan Yildiz ed un futuro ancora tutto da scrivere: cosa sta accadendo al trequartista turco…

3 settimane ago